Milano, 9 dicembre 2014 - Per l'Italia "è necessario intervenire sulle riforme strutturali e le modifiche istituzionali che possono dar spazio alla produttività e alla crescita" del paese. Lo ha affermato il direttore generale dell'Fmi, Christine Lagarde, intervenendo oggi all'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università Bocconi. Secondo Lagarde vi sono "tre dimensioni" da considerare, la riforma del mercato del lavoro, la riforma giudiziaria e quella del settore bancario, "dimensioni che che dobbiamo tenere in mente nel dipingere la tela di una forte crescita, su tutti i fronti e ricca di prospettive di lavoro in Italia".
Nel settore bancario italiano "la riforma è necessaria per renderlo più forte nel sostenere la ripresa soprattutto nel settore delle piccole e medie imprese". "Attualmente - ha sottolineato - il sistema finanziario italiano è onerato dai prestiti inesigibili e limitato nella sua capacità di offrire credito. La valutazione complessiva della Bce è stata un importante passo per definire la entità del problema e i suoi possibili rimedi".
Secondo Lagarde "ci vogliono regimi per i casi di insolvenza per aiutare imprese e famiglie a ripianare i loro bilanci" e, per le banche, "i tassi di cancellazione dei debiti devono essere significativamente incrementati per riportare il rapporto dei crediti inesigibili ai livelli pre-crisi". A livello generale, la "rivitalizzazione" delle pmi in Italia "può essere di importanza cruciale per facilitare il flusso del credito nella economia" dal momento che rappresentano "il settore portante" dell'economia del Paese e che "a causa della grande pressione fiscale e la bassa redditività, stanno soffrendo più delle grandi imprese per la crisi finanziaria". "Una strategia mirata a favorire la ristrutturazione del settore delle pmi - ha sintetizzato il direttore generale del Fmi - darebbe impeto alla crescita e alla creazione di posti di lavoro".
Il Jobs Act è "importante" per "migliorare il mercato del lavoro per lavoratori e imprese", ma dovrà essere accompagnato da misure finalizzate alla riduzione del cuneo fiscale, che scoraggia gli investimenti in lavoro e capitali". Secondo Lagarde, il Jobs Act, con "il suo obiettivo di creare un nuovo contratto di lavoro con una protezione gradualmente crescente è così importante" per combattere il dualismo sul mercato del lavoro tra chi ha contratti a tempo determinato e giovani assunti con contratti temporanei. Altro elemento importante del provvedimento del governo Renzi sono le politiche attive del mercato del lavoro "che prevedono aiuti affinché i disoccupati ricevano formazione e assistenza nella ricerca dell'impiego di cui hanno bisogno. Austria, Finlandia e Svezia dimostrano come tali politiche possano funzionare". "Anche così - prosegue - il Jobs Act dovrà essere accompagnato da misure finalizzate ad abbassare le aliquote fiscali marginali, o cuneo fiscale". Il carico fiscale sul lavoro in Italia, precisa, "rimane ben oltre la media Ocse. Riportare il cuneo fiscale sul lavoro in Italia al livello della media europea potrebbe abbassare la disoccupazione giovanile di 4-8 punti percentuali. Questo potrebbe significare da 60.000 a 130.000 giovani che tornerebbero a lavorare".
La Bce ha fatto "passi coraggiosi" negli ultimi mesi e l'ipotesi di procedere all'acquisto di titoli sovrani "è un dato positivo". "Se le prospettive di crescita e inflazione dovessero peggiorare ulteriormente - ha sottolineato Lagarde - la Bce ha indicato che è pronta a diversificare ancor più il proprio bilancio, anche tramite l'acquisto di fondi sovrani. Ea un dato, questo, sicuramente positivo pur se la politica monetaria da sola non è sufficiente". La Bce , ha aggiunto, "ha intrapreso passi coraggiosi nei mesi recenti, annunciando ad esempio significative acquisizioni dirette di obbligazioni private. Queste iniziative dovrebbero aiutare a sostenere la domanda e a evitare i rischi di una inflazione persistentemente bassa".