La Commissione Bilancio della Camera ha approvato le riformulazioni dei relatori alla manovra sulla web
tax, che verrà applicata solo alle grandi aziende con ricavi sopra i 750 milioni, e la riduzione della tassa sui profitti delle criptovalute, che nel 2025 resta al 26% (il testo base la faceva crescere al 42%) per poi salire al 33% dal 2026. Sulle cripto viene tolta la no
tax area fino a 2.000 euro.
Sulla web tax vincono così alla fine i dubbi delle piccole imprese e delle startup, che non ci stavano a pagare una tassa che, come sostenevano fin da quando si era ventilato che la nuova tassa le avrebbe coinvolte, le avrebbe penalizzate molto rispetto alle aziende non digitali o più grandi.
Sulla web tax noi "abbiamo ripristinato quella che era la soglia precedente" a 750 milioni di euro.
Lo ha detto il viceministro dell’Economia Maurizio Leo (in foto) parlando con i giornalisti in Transatlantico, a Montecitorio. "Io penso che con la nuova amministrazione americana dovremo sicuramente dialogare, ma il discorso è legato anche a un altro aspetto, il pillar one che è il primo pilastro per la tassazione digitale, ma è tutto un discorso – ha concluso – che possiamo fare con assoluta serenità anche con l’amministrazione targata Donald Trump".
red. pol.