Giovedì 13 Marzo 2025
CLAUDIA MARIN
Economia

La guerra commerciale. Canada e Ue reagiscono. Dazi agli Usa per 46 miliardi

Bruxelles ha deciso di punire soprattutto i beni prodotti negli Stati repubblicani. Ma von der Leyen tende la mano: "Siamo sempre pronti a negoziare".

La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, 66 anni

La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, 66 anni

La reazione dell’Unione europea e del Canada ai dazi Usa del 25 per cento su acciaio e alluminio non si fa attendere. Bruxelles annuncia "contromisure" fino a 26 miliardi di euro su beni americani, soprattutto su quelli prodotti negli Stati repubblicani. Ottawa fa partire, invece, controtariffe per 20,7 miliardi di dollari di merci americane, colpendo anche computer e attrezzature sportive. Due mosse che trovano, a loro volta, l’altrettanto immediata risposta di Donald Trump: "Non ci faremo maltrattare sul commercio e vinceremo con gli europei". Tutto questo mentre le Borse rimbalzano, confortate dalla frenata dell’inflazione Usa (nonostante un deficit da record che nei primi cinque mesi dell’anno fiscale 2025, ha già superato i 1.100 miliardi di dollari), e dalle rassicurazioni del presidente americano contro una potenziale recessione negli Stati Uniti.

URSULA SULLE BARRICATE"Deploriamo profondamente le tariffe statunitensi imposte all’Europa. Le tariffe sono tasse. Sono un male per le imprese e ancora peggio per i consumatori. Stanno sconvolgendo le catene di fornitura. Portano incertezza per l’economia", accusa la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, annunciando "contromisure forti ma proporzionate". Ma restando "totalmente aperta ai negoziati" con la Casa Bianca. La reazione europea, dunque, è drastica. "Cerchiamo di colpire... dove fa male", fanno sapere da Bruxelles. Il ministro francese per gli affari europei, Benjamin Haddad, avvisa che "se si arrivasse a una situazione in cui dovessimo andare oltre, potrebbero essere inclusi i servizi digitali o la proprietà intellettuale", mettendo nel mirino i Big Tech Usa.

NEL MIRINOLe contromisure di Bruxelles riguardano la nuova imposizione di dazi su vari prodotti statunitensi, tra cui whisky bourbon, jeans e motociclette Harley-Davidson, introdotti durante il primo mandato di Trump e successivamente sospesi dopo i colloqui con il suo successore Joe Biden. Questi dazi, che prendono di mira beni per un valore di 4,5 miliardi di euro, spesso provenienti da Stati repubblicani, entreranno in vigore il primo aprile. La Commissione, però, pianifica ulteriori ritorsioni che prendono di mira beni per un valore di almeno 18 miliardi di euro, tra cui un’ampia gamma di prodotti in acciaio e alluminio, nonché prodotti agricoli, come pollame, manzo, frutti di mare e noci. Questi dazi verrebbero imposti da metà aprile, dopo un voto degli Stati membri dell’Ue e consultazioni con l’industria nel tentativo di ridurre al minimo i danni all’economia europea. Nel mirino europeo anche i semi di soia, che vengono coltivati in Louisiana.

IL RILANCIO DI TRUMP"Non ci faremo più maltrattare sul commercio", insiste minacciando nuove misure verso Bruxelles. "L’Unione Europea è stata molto dura. Non la sto criticando. Ma metta da parte la cattiva volontà", avvisa, mostrandosi convinto che gli Stati Uniti "vinceranno la battaglia commerciale con Bruxelles". La Ue "è sconnessa dalla realtà, la sua azione punitiva ignora completamente gli imperativi di sicurezza nazionale degli Stati Uniti e, di fatto, la sicurezza internazionale", incalza l’inviato per il commercio Usa Jamieson Greer.

LA REAZIONE ITALIANANon c’è dubbio che la politica dei dazi annunciata da Trump danneggerà l’economia italiana, quella europea e a cascata quella globale. Ma anche la "mitica globalizzazione" ha colpito duramente il tessuto produttivo del nostro Paese. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti guarda con realismo alla situazione e allargando lo sguardo propone anche di sfruttare questa "occasione" per ripensare un po’ tutto, magari immaginando un Wto "più trasparente". In vista dei dazi, intanto, l’Italia prepara le proprie contromisure che, come annunciato dal ministro degli esteri Antonio Tajani, verranno presentate il 21 a Villa Madama.