A una settimana dall’ultimo direttivo dell’anno in programma il 12 dicembre, dove la decisione della Bce su un nuovo taglio dei tassi non è stata ancora presa – anche se il mercato stima un calo di un quarto di punto rispetto allo 0,5% per i timori di un’inflazione che nel quarto trimestre potrebbe tornare a salire per poi assestarsi al 2% nel 2025 – la presidente dell’Eurotower Christine Lagarde alza lo sguardo oltre le politiche creditizie. E invita a rivalutare gli investimenti congiunti europei a sostegno delle crescita.
L’appello, più in generale, è quello di integrare l’unione economica e monetaria con anche l’unione fiscale (delle politiche sui conti pubblici cioè, non delle tasse). Mentre sull’assist del presidente della Bundesbank Joachim Nagel che invoca una riforma al freno del debito nella Costituzione tedesca – già al centro della crisi di governo a Berlino –, Lagarde pronuncia un netto sì al fatto che la Germania dovrebbe far di più a sostegno degli investimenti.
"Le sfide che ci troviamo ad affrontare ci impongono di ripensare il ruolo dell’Ue nell’affrontare le esigenze di investimenti strategici", ha spiegato Lagarde nel periodico incontro con gli eurodeputati a Bruxelles. Un’idea chiave che attraversa i report di Enrico Letta e Mario Draghi è che "l’Europa è più grande delle sue parti costituenti: investimenti congiunti dell’Ue ben definiti stimolerebbero la crescita potenziale e contribuirebbero alla stabilità macroeconomica". E consentirebbero di sfruttare economie di scala affrontando le sfide transfrontaliere dando "un forte segnale di unità agli investitori privati all’interno e all’esterno della Ue".
Nell’immediato non manca l’allarme su una crescita più debole dell’Eurozona in scia al rallentamento della crescita nei servizi e della contrazione nel settore manifatturiero. In seguito dovrebbe iniziare una ripresa ma nel medio termine le prospettive economiche restano "incerte e dominate da rischi al ribasso". I pericoli geopolitici, del resto, sono elevati, con crescenti minacce al commercio internazionale. Lo spettro dei dazi Usa con la presidenza Trump però non è già una realtà: "Le parole contano" ma per la presidente della Bce "non creano i fatti: dobbiamo vedere i fatti per capire", arrivando preparati.
Achille Perego