Giovedì 24 Ottobre 2024
EVA DESIDERIO
Economia

Kering, sulla trimestrale pesa Gucci: vendite a 3,8 miliardi di euro (–15%)

Bene il marchio Bottega Veneta. Il gruppo del lusso dovrebbe chiudere il 2024 con un risultato operativo di circa 2,5 miliardi di euro

Francois-Henri Pinault, presidente e ceo del Gruppo Kering

Francois-Henri Pinault, presidente e ceo del Gruppo Kering

Milano, 23 ottobre 2024 – Si parla molto di trasformazione del gruppo in Kering. E lo fa il presidente e ceo Francois-Henri Pinault commentando i risultati del terzo trimestre 2024 che certo gli danno ancora una volta molta preoccupazione. La situazione non muta ancora, il mondo del lusso è in grande frenata per vari motivi primo su tutti una certa disaffezione dei clienti oltre alla situazione geopolitica che certo non aiuta e il Gruppo Kering, pur continuando ad impegnarsi al massimo, ancora non è riuscito a raccogliere i risultati sperati. Ed ecco profilarsi all’orizzonte una cauta ripresa per il 2025. Almeno in questo si spera molto.

"Con disciplina e determinazione, stiamo implementando una trasformazione di ampia portata del Gruppo, e in particolare di Gucci, in un momento in cui l'intero settore del lusso attraversa condizioni di mercato sfavorevoli – dice a commento di questo trimestre quasi tutto in perdita il presidente Pinault –. Questa situazione ha un evidente impatto sulle nostre performance di breve periodo. La nostra priorità è di porre le condizioni per il ritorno a una crescita solida e sostenibile, continuando a monitorare con attenzione i nostri costi e la selezione dei nostri investimenti. Siamo perseguendo la giusta strategia, con l’organizzazione appropriata, e i talenti necessari per raggiungere questi obiettivi."

Giusta strategia e talenti sono le carte sulle quali puntare ancora, dice Francois Henri Pinault, che resta un imprenditore visionario e coraggioso e che sta dimostrando una forte tenacia per affrontare questi tempi tumultuosi per il Gruppo Kering. Ma veniamo ai numeri di questo periodo luglio-agosto-settembre 2024.

Le vendite del Gruppo nel terzo trimestre del 2024 sono state pari a 3,8 miliardi euro, in calo del 15% a tassi correnti e del 16% a tassi comparabili. Le vendite dirette sono diminuite del 17% a tassi comparabili, ancora una volta penalizzate dal calo del traffico nei negozi. I trend nelle varie regioni si sono indeboliti rispetto al secondo trimestre, in particolare in Asia-Pacific e in Giappone. Le vendite indirette / wholesale sono diminuite del 12% a tassi comparabili. Nei primi nove mesi dell'anno, il Gruppo ha generato un fatturato di 12,8 miliardi di euro, in calo del 12% sia a tassi correnti che comparabili. I negozi diretti in tutto il mondo sono 1.816.

Il marchio che dà più preoccupazioni a Pinault resta Gucci. Pesa in modo particolare la situazione di stallo in Asia-Pacific. Ma il marchio è in piena riscossa creativa col nuovo direttore dello stile Sabato De Sarno e si aspettano anche nel prossimo futuro le mosse che farà il nuovo amministratore delegato Stefano Cantino, che si insedierà a gennaio 2025.

Nel terzo trimestre, le vendite di Gucci sono ammontate a 1,6 miliardi euro, in calo del 26% a valori correnti e del 25% su base comparabile. Le vendite dirette sono diminuite del 25% su base comparabile, con la Maison particolarmente colpita dalle negative condizioni di mercato, soprattutto in Asia-Pacific. La ridefinizione dell’offerta della pelletteria, con l'introduzione di una serie di nuovi prodotti alla fine del trimestre, è in pieno svolgimento. Le vendite indirette (wholesale) sono diminuite del 38% a tassi comparabili, a seguito del proseguimento del processo di razionalizzazione del canale distributivo, accompagnato da difficili condizioni di mercato. I negozi di Gucci diretti sono 533.

E veniamo a Yves Saint Laurent che come etichetta si è ristretta alla sola voce Saint Laurent e che conta sul direttore creativo Anthony Vaccarello e sulla ceo Francesca Bellettini. Le vendite di Yves Saint Laurent nel terzo trimestre sono state pari a 670 milioni di euro, in calo del 13% a valori correnti e del 12% su base comparabile. Le vendite dirette sono diminuite del 12% a tassi comparabili. Le sfilate di Yves Saint Laurent continuano a raccogliere consensi a livello globale e la Maison sta ulteriormente arricchendo le sue linee di pelletteria, con lanci di nuovi prodotti previsti entro la fine dell'anno. Le vendite indirette (wholesale) sono diminuite del 20% a tassi comparabili. I negozi nel mondo sono 321.

Buoni segnali per il presidente Pinault vengono invece da Bottega Veneta, che conta sulla direzione creativa di Matthieu Blazy. Le vendite di Bottega Veneta hanno raggiunto 397 milioni di euro nel terzo trimestre, in crescita del 4% a tassi correnti e del 5% a tassi comparabili. Le vendite dirette sono cresciute del 9% a tassi comparabili, trainate da una crescita a doppia cifra in Nord America e nell'Europa occidentale, e sostenute dall'eccezionale successo della pelletteria. Le vendite indirette (wholesale) sono diminuite del 10% a tassi comparabili, e i negozi sono in tutto 303.

Per tutti gli altri marchi le vendite si sono attestate a 686 milioni di euro nel terzo trimestre, in calo del 15% a tassi correnti e del 14% a tassi comparabili. Le vendite dirette sono diminuite del 10% a base comparabile in un contesto di mercato particolarmente complesso. I prodotti di pelletteria di Balenciaga hanno registrato performance molto buone. Alexander McQueen sta gradualmente rilasciando le sue collezioni attraverso il network dei propri negozi a partire da luglio e il secondo show sotto la nuova identità della Maison ha ricevuto un'accoglienza entusiasta. Brioni ha proseguito la sua crescita. Le Maison di gioielleria hanno registrato una performance resiliente.Le vendite indirette (wholesale) sono diminuite del 28% a tassi comparabili, e i negozi nel complesso sono 636

Crescono molto bene gli occhiali di Kering: nel terzo trimestre, i ricavi del segmento Kering Corporate hanno raggiunto 440 milioni di euro, in crescita del 32% a tassi correnti. I ricavi di Kering Eyewear sono aumentati del 4% a tassi comparabili durante il terzo trimestre. Il segmento comprende anche le attività di Kering Beauté, sostenute dal contributo significativo di Creed, marchio di alta profumeria acquisito di recente.

Ora non resta che aspettare i prossimi mesi per vedere se la situazione di crisi si sblocca. Kering intanto prosegue nell’implementazione della propria strategia e visione, perseguendo due ambizioni chiave: mantenere una traiettoria di crescita di profittabilità nel lungo termine, e confermare lo status di uno dei gruppi più influenti nel settore del lusso. In virtù delle crescenti incertezze che incideranno ragionevolmente sulla domanda dei clienti di beni di lusso nei prossimi mesi, e alla luce del rallentamento maggiore del previsto nel terzo trimestre dell'anno, il risultato operativo ricorrente di Kering nel 2024 dovrebbe attestarsi a circa 2,5 miliardi di euro.