Venerdì 3 Gennaio 2025
REDAZIONE ECONOMIA

"Italiani pessimisti sul 2025, temono rincari"

Una novità c’è: "Dopo la chiusura del ciclo post pandemico l’anno che è iniziato inaugurerà una nuova fase". E la...

Simone Gamberini, di Legacoop

Simone Gamberini, di Legacoop

Una novità c’è: "Dopo la chiusura del ciclo post pandemico l’anno che è iniziato inaugurerà una nuova fase". E la premessa è in parte positiva: "Questo triennio ha costituito una congiuntura eccezionale e, nonostante tutte le difficoltà che si sono manifestate, il nostro Paese ha mostrato una capacità di reazione e una forza costruttiva come non si vedeva da decenni", dice Simone Gamberini, presidente di Legacoop, presentando il rapporto realizzato dall’Area Studi in collaborazione con l’Ipsos.

Ma attenzione: "Il nuovo anno si annuncia sotto molti aspetti minaccioso", avverte Gamberini. E il rapporto parla di italiani decisamente poco ottimisti sulle prospettive del Paese, in particolare quelli appartenenti al ceto popolare. "Due su tre (il 61%, che sale all’80% nel ceto popolare) non si prefigurano un miglioramento della situazione complessiva dell’Italia, in parallelo con le aspettative di segno negativo sull’evoluzione dello scenario economico – precisa il report – 4 su 10 (il 42%, che sale al 59% nel ceto popolare) prevedono una fase di recessione ed il 34% di stagnazione; 6 su 10 (il 63%, che sale al 70% nel ceto popolare) si aspettano un aumento del costo della vita".

Di segno negativo anche le aspettative per alcuni aspetti di fondo del contesto generale con, al primo posto, l’86% di chi pensa che si confermino o addirittura peggiorino i tassi di violenza nella società, seguito dall’84% che indica le guerre in corso, dall’82% con i cambiamenti climatici e dall’81% con le disuguaglianze sociali.

"Nelle opinioni degli italiani leggiamo timori, incertezza e paure per le discontinuità radicali che riguardano il mondo del lavoro, la società, le istituzioni, la politica, l’economia, la quotidianità di ciascuno", osserva Gamberini. Va un po’ meglio per la situazione familiare, dove, insieme al calo di 10 punti di chi prevede un anno di crisi, si delineano aspettative di segno positivo per l’andamento delle relazioni familiari (83%), l’amore, gli affetti e le relazioni con gli amici (80%), la salute (77%), il lavoro (63%). "Doveroso", per il presidente di Legacoop, "creare politiche di lungo respiro che mettano al centro lo sviluppo dell’economia sociale, per porre il Paese nelle condizioni di continuare a valorizzare le proprie risorse". Alle cooperative il compito di esercitare "la loro funzione economica e sociale di grande riequilibratore della società".

S.N.