Ita e Lufthansa sono ad un passo dal decollo: ieri entro mezzanotte il piano finale per rispettare i patti con l’Europa è arrivato sul tavolo della squadra della responsabile della concorrenza Ue, Margrethe Vestager, arricchito di tutti i dettagli utili a non creare sconvolgimenti all’equilibrio dei cieli. Si tratta dell’ultimo step prima del closing. Secondo le indiscrezioni degli ultimi giorni, saranno easyJet, Air France e Iag a rilevare gli slot che Ita e Lufthansa sono chiamate a cedere per garantire la tutela della concorrenza nei segmenti di mercato ritenuti critici dall’antitrust Ue. La low cost britannica farà concorrenza a Milano-Linate e sulle rotte tra l’Italia e l’Europa centrale, mentre Air France e Iag (holding di British, Iberia, Vueling e Aer Lingus) opereranno tramite i loro hub (quindi con scalo) sui lunghi collegamenti da Fiumicino verso Washington, San Francisco e Toronto. Tutte soluzioni viste di buon occhio dall’Ue che, con tutta probabilità, darà il suo via libera finale entro la fine del mese, al chiudersi del mandato del primo governo von der Leyen, aprendo così la strada al closing.
La trattativa per arrivare al piano definitvo non è stata semplice: nella prima parte dell’anno le tensioni tra le parti coinvolte hanno rischiato più volte di far naufragare l’accordo politico raggiunto poi a luglio, seguito a luglio dalla nomina di un trustee indipendente, e ora la firma con i vettori rivali per tutelare la concorrenza. Le squadre negoziali negli ultimi tempi sono state impegnate tra Bruxelles, Roma e Francoforte a definire i contratti per aumentare la concorrenza sulle rotte dell’accoppiata italo-tedesca e rispondere così all’istanza dell’Ue di tutelare i passeggeri e scongiurare monopoli e duopoli illegali.
La quadra finale, secondo quanto indicato da più fonti, prevede che easyJet accresca la sua presenza nell’aeroporto di Milano-Linate, dove le parti si sono impegnate a cedere 192 slot settimanali nella stagione invernale e 204 in quella estiva (pari a circa 15 coppie di slot giornaliere, ovvero 30 voli tra andata e ritorno). Con un business plan solido in mano, la low cost britannica ha, nella visione dei funzionari antitrust Ue, un profilo migliore rispetto alla rivale spagnola Volotea e, oltre ad assicurare la concorrenza nell’hub lombardo, rivaleggerà con Ita-Lufthansa anche sulle dieci rotte tra l’Italia e l’Europa centrale (verso Germania, Austria, Svizzera e Belgio) individuate come problematiche.
Per i lunghi collegamenti da Fiumicino verso verso Washington, San Francisco e Toronto saranno invece Air France e Iag (holding di British, Iberia, Vueling e Aer Lingus) a competere con i voli diretti di Ita-Lufthansa operando traversate con scalo tramite i loro hub - ad esempio, Parigi - a prezzi competitivi, un tempo di coincidenza di non più di due ore e una durata totale di volo di non oltre tre ore più lungo dei collegamenti diretti.
Ora i tecnici della Commissione europea si prenderanno qualche settimana per valutare il pacchetto, ma non sono attesi rilievi negativi. Subito dopo, sarà il tempo del closing con l’ingresso di Lufthansa nel board di Ita. Tutto, aveva già preannunciato la scorsa settimana il ceo del colosso tedesco, Carsten Spohr, lascia presagire che l’alleanza spiccherà il volo "all’inizio del 2025". Sarà uno degli ultimi atti dell’era Vestager, che dopo dieci anni passa il testimone alla spagnola Teresa Ribera.