Rallenta la vendita di Ita a Lufthansa. L’operazione, al momento nella cosiddetta "fase 1", passa ora alla "fase 2" e quindi il via libera dell’Antitrust Ue non arriverà a metà gennaio, saltando la seconda fase come auspicava il governo italiano, ma richiederà altri tre mesi per l’esame della notifica. Ad anticiparlo è il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che sperava di evitare questo secondo passaggio. "Su Ita-Lufthansa l’Europa ci ha messo un altro stop", ha commentato il ministro ai cronisti. "Ci hanno fatto capire che si va alla ‘fase due’. Quindi serviranno mesi di approfondimenti, dopo aver fatto esattamente tutto quello che era stato prescritto. Il fatto che si perda altro tempo non è una cosa positiva", ha commentato Giorgetti. Su eventuali problemi di concorrenza, il ministro risponde che "secondo loro (Bruxelles, ndr) ci sono".
Il MEF e Lufthansa, del resto, hanno notificato l’operazione all’Antitrust Ue solo il 30 novembre. La Commissione europea aveva assicurato una prima risposta al dossier entro il 15 gennaio 2024, ma già fin dall’inizio, secondo le indiscrezioni, tra i tecnici della direzione generale alla Concorrenza era prevalso l’orientamento di portare l’operazione italo-tedesca alla "fase 2", che richiede altri 90 giorni lavorativi. Non solo per i timori sulle concentrazioni fra linee aeree europee, ma anche perché — spiegano fonti europee vicine al dossier — l’Ue deve dimostrare alle altre compagnie aeree, che già si preparano al ricorso, di aver approfondito tutti i temi. Quando Ita e il gruppo Lufthansa uniranno le forze, infatti, sorgeranno monopoli su sei collegamenti: tra Milano e Francoforte, Düsseldorf, Stoccarda, e tra Roma e Francoforte, Monaco e Zurigo. Spunterebbero, poi, anche rotte in posizione dominante, come Milano-Bruxelles (95% in mano a Ita-Lufthansa nell’intero 2023, l’altro 5% a Ryanair), Roma-Bruxelles (74% offerto dai due vettori) e Milano-Amburgo (65% di Ita-Lufthansa).
L’altro nodo è chi dovrà cedere la maggior parte degli slot negli aeroporti interessati? L’orientamento dei tecnici dell’Antitrust Ue è di penalizzare di più Lufthansa, non solo perché è uno dei principali vettori nel mondo, ma anche perché Ita è stata già in qualche modo sacrificata quando le è stato chiesto di cedere il 15% degli slot di Alitalia a Linate e il 57% a Fiumicino.
Secondo i primi calcoli — che comunque sono oggetto di trattativa — Lufthansa, Swiss e Brussels Air dovrebbero cedere complessivamente 13 coppie di slot (di cui 8 a Linate) mentre Ita dovrebbe rinunciare a 5 coppie (4 a Linate). Proprio il tema dei "remedies" – cioè i sacrifici per evitare concentrazioni di mercato e danni ai consumatori – sarebbe salita la tensione negli ultimi giorni di negoziato tra l’Antitrust Ue guidato da Margrethe Vestager e gli emissari del Tesoro italiano e di Lufthansa.