Roma, 9 maggio 2019 - La ricchezza netta delle famiglie italiane è tornata a crescere nel 2017. Lo rileva la nuova indagine Istat-Bankitalia. Dopo tre anni in negativo, si registra un aumento di 98 miliardi (+1%), a quota 9.743 miliardi di euro, nel 2017.
"Alla fine del 2017 il valore della ricchezza pro capite delle famiglie italiane si è collocato leggermente al di sopra di quello delle famiglie tedesche", svela lo studio. Ma diverse le variabili potrebbero influire sul risultato, tra cui anche la tendenza delle famiglie italiane a immobilizzare la ricchezza, investendo ad esempio molto sul 'mattone'. Infatti "alla fine del 2017 le abitazioni costituivano circa la metà della ricchezza lorda delle famiglie", nel dettaglio si spiega, "le abitazioni hanno costituito la principale forma di investimento delle famiglie e, con un valore di 5.246 miliardi di euro, hanno rappresentato la metà della ricchezza lorda".
Il risultato dell'Istat deriva da attività reali per 6.295 miliardi di euro (pari al 59% della ricchezza lorda) e attività finanziarie per 4.374 miliardi di euro, a fronte di 926 miliardi di passività finanziarie. In tutto ciò le abitazioni hanno costituito la principale forma di investimento delle famiglie e, con un valore di 5.246 miliardi di euro.
Sempre dall'indagine emerge che gli italiani si confermano poco indebitati rispetto ad altri paesi e ancora i più ricchi in Europa termini di rapporto tra ricchezza e reddito, circa 8, "anche se nel periodo il divario si è notevolmente ridotto. Negli ultimi anni l'indicatore è gradualmente sceso dal picco raggiunto nel 2013, con un andamento opposto a quello osservato per gli altri paesi".
Nello specifico, in rapporto alla popolazione, invece, in Italia la ricchezza netta familiare è risultata superiore agli altri paesi nel 2008 e nel 2009. Poi negli anni successivi si è mantenuta su valori stabili, mentre negli altri paesi è aumentata. Poi alla fine del 2017 il valore della ricchezza pro capite delle famiglie italiane si è collocato leggermente al di sopra di quello delle famiglie tedesche.
CONFEDILIZIA: PERDITA VALORE CASE PER IPERTASSAZIONE- "Le case degli italiani perdono valore, ci ricordano la Banca d'Italia e l'Istat nel rapporto di oggi. In particolare dal 2012. Nel 2012 è iniziata l'ipertassazione patrimoniale sugli immobili, tuttora in atto. Ma sarà certo una coincidenza". E' il tweet dell presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, commentando il rapportocurato da Banca d'Italia e Istat.