Giovedì 6 Marzo 2025
MONICA PIERACCINI
MONICA PIERACCINI
Economia

Isee 2025: quando scatta l’esclusione di titoli di Stato, buoni fruttiferi e libretti postali

La norma è in vigore dal 5 marzo, ma solo da aprile 2025 saranno operative le nuove modalità di calcolo dell’Indicatore socio economico che permetterà a molte famiglie di accedere più agevolmente a bonus e risparmiare su alcuni servizi

Isee 2025: quando scatta l’esclusione di titoli di Stato, buoni fruttiferi e libretti postali

Roma, 6 marzo 2025 – E’ entrata in vigore la norma che esclude dal calcolo dell'Isee i titoli di Stato, i buoni fruttiferi postali (compresi quelli trasferiti allo Stato) e i libretti di risparmio postale. La misura, prevista dalla legge di bilancio 2024 e attuata con il Dpcm numero 13 del 14 gennaio 2025, introduce una novità significativa per molte famiglie italiane, che potrebbero vedere un abbassamento del proprio indicatore economico e, di conseguenza, un accesso facilitato a prestazioni sociali agevolate come il bonus gas e luce, il bonus nido e l’assegno unico.

Isee, nuove regole operative da aprile

Nonostante la norma sia effettiva dal 5 marzo 2025, le nuove modalità di calcolo saranno operative solo da aprile di quest’anno, dopo l’approvazione del nuovo modello di Dsu, la Dichiarazione sostitutiva unica, e delle relative istruzioni di compilazione. Il ministero del Lavoro e l'Inps, in accordo con la Consulta nazionale dei Caf, precisano infatti che per adeguare le procedure saranno necessari fino a 30 giorni.

Fino ad allora, le Dsu già presentate nel 2025 resteranno valide fino alla loro naturale scadenza, ma chi vorrà potrà richiedere un nuovo Isee ricalcolato, una volta disponibile il nuovo modulo.

Chi è coinvolto e cosa cambia

L'esclusione dei titoli di Stato e dei libretti postali riguarda un valore massimo di 50mila euro per nucleo familiare. Per chi rientra in questa categoria, l’effetto sarà un abbassamento dell’indicatore Isee, con una possibile maggiorazione degli aiuti economici legati alla soglia reddituale. Secondo le stime della Consulta dei Caf, circa il 40% delle Dsu già elaborate contengono questi strumenti finanziari. Secondo i dati Inps, dall’inizio dell’anno sono state già trasmesse 7,4 milioni di Dsu, di cui 5,9 milioni tramite i Caf.

BTP VALORE BUONI DEL TESORO TITOLI DI STATO RISPARMIO INVESTIMENTO BOND ECONOMIA FINANZA

I costi per aggiornare l’Isee

Un punto ancora in discussione riguarda i costi dell’eventuale aggiornamento: dal 1° ottobre 2023, le Dsu successive alla prima presentata dallo stesso nucleo familiare non sono infatti più gratuite, ma hanno un costo medio di circa 25 euro a pratica nei Caf. Le associazioni sindacali chiedono che, in questo caso, il ricalcolo venga reso gratuito, visto che la modifica deriva da un aggiornamento normativo in corso d’anno.

Un altro aspetto da chiarire riguarda il limite di 50mila euro: non è ancora certo se verrà applicato all’intero nucleo familiare o se sarà riferito solo al richiedente o ad un singolo membro della famiglia. Su questi dettagli saranno necessari ulteriori chiarimenti nelle prossime settimane.