Roma, 15 gennaio 2025 – Cambiano le regole per il calcolo dell’Isee, l’indicatore che definisce la condizione economica delle famiglie e regola l’accesso a bonus e agevolazioni.
La premier Giorgia Meloni, con l’obiettivo di rendere il sistema più equo e inclusivo – si legge nella nota ministeriale –, ha firmato infatti il nuovo decreto che va a modificare di fatto i parametri per avere la certificazione. Tra le principali novità, spicca la possibilità di escludere dal calcolo alcuni strumenti finanziari come i titoli di Stato, i buoni fruttiferi postali e i libretti di risparmio. Cambiano anche le regole per le famiglie con componenti disabili. Le novità sono state stabilite in un decreto firmato dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, con l’obiettivo di rendere il sistema più equo e inclusivo.
Cos’è l’Isee e a cosa serve
L’Indicatore della situazione economica equivalente è uno strumento di welfare fondamentale per valutare la condizione economica di un nucleo familiare, che tiene conto non solo dei redditi, ma anche del patrimonio mobiliare e immobiliare, oltre che della composizione del nucleo stesso. Si tratta di un parametro cruciale per l’accesso a prestazioni sociali agevolate, come bonus, sussidi e agevolazioni fiscali. Nel 2024, questo indicatore è stato utilizzato da oltre 11 milioni di famiglie italiane per ottenere aiuti e servizi a condizioni vantaggiose. Ma l’Isee non si limita a fotografare il quadro economico, ma lo rielabora in base a una scala di equivalenza che varia in funzione di fattori come il numero di componenti del nucleo familiare, la presenza di figli, anziani o persone con disabilità.
Cosa cambia e perché
Come spiegato dal governo, “il nuovo decreto, nell’ottica di garantire una maggiore certezza del diritto a contribuenti ed enti, recepisce una lunga serie di novità intervenute nel tempo e che hanno modificato il testo del Regolamento che disciplina lo strumento utilizzato dalle famiglie italiane per accedere a misure sociali e di assistenza agevolate erogate dallo Stato e dagli enti locali”. Tra le principali novità del Dpcm, prosegue la nota ministeriale, c’è “l’esclusione dalla determinazione dell’Isee, fino ad un massimo di 50.000 euro, del valore dei titoli di Stato e dei prodotti finanziari di raccolta del risparmio con obbligo di rimborso assistito dalla garanzia dello Stato, come i buoni fruttiferi postali e i libretti di risparmio postale”. E ancora, per famiglie con persone con disabilità o non autosufficienti “sono esclusi dal computo del reddito di ciascun componente del nucleo familiare i trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari”. Vediamo nel dettaglio ciascun provvedimento introdotto.
Fuori dal calcolo Btp, buoni e libretti
La principale novità è l’esclusione dal calcolo dell’Isee i Buoni del tesoro poliennali (Btp) e gli strumenti di risparmio come titoli di Stato, buoni fruttiferi postali e libretti di risparmio postale, fino a un tetto massimo di 50.000 euro. Questo rappresenta un vantaggio per chi utilizza questi strumenti per gestire i propri risparmi, poiché non verranno più considerati come parte del patrimonio mobiliare ai fini del calcolo dell’Isee.
Agevolazioni per famiglie con disabili
Il decreto introduce anche modifiche per quanto riguarda i nuclei familiari che includono persone con disabilità o non autosufficienti. In primis, vengono esclusi dal calcolo del reddito i trattamenti assistenziali, previdenziali e le indennità percepite dalle amministrazioni pubbliche, comprese le carte di debito rilasciate per tali motivi. Inoltre, viene applicata una maggiorazione della scala di equivalenza pari a 0,5 per ogni componente con disabilità media, grave o non autosufficiente, favorendo così un accesso più agevole alle prestazioni sociali.
Isee precompilato
È stata introdotta la possibilità di presentare la Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) in modalità precompilata, semplificando il processo di richiesta dell’Isee per i contribuenti.
Isee corrente
A partire da quest’anno, è possibile richiedere l’Isee corrente anche in caso di modifiche patrimoniali che superino il 20% rispetto al calcolo ordinario. L’Isee corrente può essere richiesto anche per modifiche reddituali e lavorative, e avrà validità fino al 31 dicembre dell'anno in corso, garantendo una maggiore flessibilità e adattamento alle variazioni economiche delle famiglie.
Quando entra in vigore il decreto
Il Dpcm attende la registrazione della Corte dei conti e la pubblicazione in Gazzetta ufficiale per diventare pienamente operativo. Dopodiché, spetterà all'Inps fornire ai Caf le nuove istruzioni per la compilazione della Dichiarazione sostitutiva unica secondo le nuove modalità di calcolo. Allo stesso tempo, sarà aggiornato il sistema per la gestione dell'Isee precompilato online. Ad ogni modo, la nuova norma potrà entrare in vigore già per gli Isee 2025.
E per chi ha già avviato la pratica?
Le attestazioni Isee già rilasciate rimarranno valide fino alla scadenza. Le famiglie, però, possono comunque richiedere una nuova attestazione calcolata secondo le nuove regole. I prodotti finanziari per investitori istituzionali non sono inclusi nell'esenzione, poiché sono considerati strumenti di investimento.