Lunedì 3 Febbraio 2025
REDAZIONE ECONOMIA

Investire nell'arte, cosa c'è da sapere: 10 consigli utili

Tutto quello c’è da conoscere per investire nell’arte: ecco una serie di indicazioni pratiche

Investire nell'arte - Crediti iStock Photo

Investire nell'arte - Crediti iStock Photo

Tra gli investimenti più interessanti e redditizi che si possano effettuare ci sono quelli nell’arte. Comprare un quadro o una statua di valore può rappresentare un modo molto sicuro di spendere il proprio denaro, visto e considerato che l’opera, se di buona resa, continuerà ad accrescere il proprio valore nel tempo portando l’investimento iniziale a essere ripagato e a generare un guadagno in caso di rivendita. Le performance dell’arte, infatti, non sono da sottovalutare: secondo recenti studi, il rendimento annuo medio delle opere di valore varia tra il 14 e il 17%, con picchi nell’arte moderna che possono arrivare fino al 50%. Numeri elevatissimi che, benché lesi in parte dalla forte volatilità del settore, rappresentano un porto sicuro per molti investitori che hanno intenzione di diversificare il proprio portafoglio. Tutta sta nel saper capire cosa comprare e quando, evitando cioè di rimanere vittima di truffe o di acquisti di opere che, in realtà, non hanno alcun tipo di valore. Occorre per questo arrivare all’acquisto ben consapevoli di quello che si sta facendo, magari avvalendosi anche di un consulente esperto, così da allontanarsi completamente dall’insuccesso della propria operazione.

Come investire nell’arte

Il vero paradigma da seguire quando si decide di investire nel mondo dell’arte è partire dalla consapevolezza che il proprio gusto non è rilevante. C’è, infatti, il mercato che la fa da padrone con le sue regole economiche e di prezzo: è la logica commerciale che spinge il valore di una data opera, il che si allontana molto dal mero senso estetico, dalla storia dell’arte e dal fatto che chi ha quel dato prodotto artistico sia apprezzato oppure no da chi lo possiede. Partendo da quanto appena detto, cerchiamo di definire una serie di consigli utili da seguire quando si decide di investire nell’arte:

- nella logica del mercato, il primo aspetto da tenere in considerazione è quale galleria o mercante d’arte sia in possesso dell’opera sulla quale si intende investire. Se ci si ritrova a contrattare con un titolato gallerista o un esperto e noto addetto del settore, ci saranno maggiori probabilità di essere all’interno di un’operazione sana e che rifugge dall’idea della truffa. I nomi dei più importanti esponenti del settore sono sicuramente quelli di Larry Gagosian, David Zwirner, Iwan Wirth, anche se parliamo di vere e proprie star in tema di vendita di opere d’arte. Rimanendo con i piedi per terra, sarà sufficiente avere la certezza che si sta parlando con un esperto del settore e dai riscontrati meriti e titoli;

- il curriculum dell’artista che ha realizzato l’opera è un altro aspetto da tenere in considerazione. Andranno valutati i premi vinti dallo stesso, le mostre in cui ha esposto e, soprattutto, i musei che ospitano le sue opere. Quest’ultimo aspetto è di fondamentale importanza, visto che un progetto artistico assume maggiore valore nel momento in cui è nella collezione di un museo dalla riconosciuta fama e credibilità;

- andranno considerati quali altri soggetti nel mondo possiedo e collezionano opere dell’artista. Nei tempi moderni in Italia si pensi alla Collezione di Miuccia Prada o a quella di Giuliano Gori, dei veri e propri punti di riferimento per il settore. Più alta sarà la credibilità degli altri collezionisti, maggiore sarà la resa che un’opera potrà avere nel tempo;

- il ruolo che l’artista o l’opera in questione ha, o potrà avere, all’interno della storia dell’arte. Per fare un buon affare è necessario riuscire a capire come si evolverà il mercato da qui ai prossimi anni, così da riuscire a prendere un’opera a prezzi accessibili che, nel tempo, maturerà sempre più valore. Occorre in questo caso aver maturato la giusta esperienza nel settore;

- assicurarsi che l’artista che si intende acquistare possieda un catalogo generale, così che le sue opere siano ordinate e certificate. L’assenza di una raccolta rende molto meno credibile e serio l’interlocutore, portando a una contrattazione poco professionale e dalla incerta resa del bene artistico nel tempo;

- la riconoscibilità dell’artista e del suo stile è un elemento che gioca a vantaggio di chi compra. Avere un’opera che, al primo sguardo, riesce a far capire che a realizzarla sia stato un determinato soggetto permette alla stessa di avere una maggiore appetibilità per il mercato e, di conseguenza, un prezzo di rivendita più alto;

- la portata geografica del mercato di riferimento dell’artista, sia esso locale, nazionale o internazionale. Più aumenterà la notorietà nel mondo dell’opera e del suo autore, più alto sarà il valore che un dato bene artistico assumerà nel tempo;

- il periodo di riferimento dell’opera, se appartiene cioè a una fase dell’autore particolarmente fortunata e ricercata oppure a un suo filone di produzione minore. Solitamente le prime opere di un grande artista sono le più ricercate, anche se questa regola può essere controvertita in presenza di soggetti che ben hanno saputo rinnovarsi e cambiare in corso la loro produzione;

- la qualità dell’opera che si intende comprare, in quanto anche ogni grande artista non ha prodotto soltanto dei capolavori. Le cosiddette croste (quadri considerati dal mercato come brutti e privi di valore) appartengono anche a grandi autori del settore, motivo per cui andrà evitato di acquistarne una. In tema di qualità andrà anche valutato lo stato di conservazione dell’opera e il suo mantenimento nel tempo;

- da quale critico è stata trattata l’opera. La credibilità e il valore di un dato bene artistico può variare, anche di molto, in relazione ai soggetti che ne ha parlato e l’hanno recensita. Va tuttavia precisato che, oggi, molto più rispetto al passato, la voce di un critico non smuove di troppo la carriera di un’artista, motivo questo che esalta maggiormente la posizione del curatore. Non è un caso, infatti, che nel corso degli ultimi anni le scelte di alcuni importanti musei su mostre ed esibizioni abbiano portato gli stessi autori scelti a ottenere degli ottimi risultati in sede d’asta.

Ai dieci punti elencati va aggiunto che, trattandosi di un mercato in continua mutazione, in ogni investimento e affare possono subentrare una serie di variabili non generalizzabili che sono in grado di condizionare l’esito della trattativa. Ciò che conta, dunque, è assumere la giusta forma mentis e veicolarla all’interno di ogni diverso scenario delle compravendite d’arte.