CARI INVESTITORI preparatevi: il prossimo anno si assisterà a una inversione di tendenza nella dinamica dei tassi d’interesse, che oggi restano inchiodati ai minimi storici. È questo lo scenario delineato da William Davies, manager della casa di gestione internazionale Columbia Threadneedle Investments che ricopre la carica di deputy global chief investment officer. Nel suo outlook per il 2022 (cioè le previsioni sui mercati per i prossimi 12 mesi), Davies ha messo in evidenza come in tutto il mondo i tassi si trovino su livelli bassi da più di un decennio, dopo gli stimoli monetari attuati dalle banche centrali per fronteggiare la crisi finanziaria globale iniziata nel 2008. Ora, però, la situazione è vicina a un punto di svolta.
"Abbiamo già visto le banche centrali ridurre gli acquisti di asset (cioè di attività finanziarie, ndr)", sostiene Davies, aggiungendo che, proprio nell’anno venturo, le principali autorità monetarie globali cominceranno a far crescere il costo del denaro. Cosa significa per gli investitori questo cambio di scenario? Per Davies, diventa sempre più importante affidarsi alla perizia di un bravo gestore di fondi, capace di selezionare i titoli di aziende solide, che possono affrontare una situazione un po’ più complessa di prima e le fasi di volatilità che probabilmente si vedranno nel corso del 2022. Nell’anno che sta per concludersi, le società quotate sui principali listini internazionali hanno dimostrato una forza tutt’altro che trascurabile: "Abbiamo visto una buona ripresa degli utili – aggiunge il manager di Columbia Threadneedle – che è stata un riflesso della buona gestione dei bilanci da parte delle società, grazie a un controllo più rigoroso dei costi, a una forte disciplina sui dividendi e grazie anche alle operazioni di riacquisto di azioni proprie". Davies sottolinea inoltre che la riapertura degli scambi internazionali e il duraturo rimbalzo della domanda hanno portato a un aumento dei flussi di cassa che ha incrementato la liquidità delle aziende e ha dato loro gli strumenti utili per ridurre la leva finanziaria, cioè il ricorso all’indebitamento. "Per le aziende, prevediamo che il prossimo anno sarà caratterizzato da un ritorno a una situazione di equilibrio, tra delusioni e sorprese positive", continua Davies, il quale ritiene anche che "il contesto economico fino al 2022 presenterà opportunità per gli investitori attivi".
Sui mercati azionari, il manager di Columbia Threadneedle continua dunque a favorire le società di qualità che dimostrano buoni rendimenti a lungo termine e prestano attenzione ai fattori ambientali, sociali e di governance, che nella comunità finanziaria vengono identificati da tempo con la sigla Esg (environmental, social and governance). Nel segmento del reddito fisso, Columbia Threadneedle punta invece a detenere i bond di aziende con una forte disciplina nella gestione dei costi e un approccio ragionevole per quel che riguarda l’indebitamento. In una situazione di crisi, infatti, le società con debito eccessivo sono ovviamente le prime a vacillare. "Grazie al nostro rigoroso processo d’investimento abbiamo il vantaggio di non avere una grande esposizione nei nostri portafogli verso queste società" dice Davies, il quale prevede invece che il 2022 sarà un anno importante per le “stelle nascenti“, cioè per quelle società che stanno migliorando il loro merito di credito, raggiungendo lo status di investment grade (cioè un rating sul debito pari o superiore alla tripla B, una soglia che segna lo spartiacque tra i bond di maggiore e minore qualità sul mercato). "Investendo attivamente in tutto l’universo obbligazionario, con una preferenza per le obbligazioni societarie, lavoriamo per garantire che i nostri fondi si facciano strada attraverso le mutevoli condizioni economiche e di mercato", conclude Davies.