Consulenti finanziari e tecnologia. È il binomio di fattori che guiderà la crescita di Banca Generali nei prossimi anni, secondo il piano strategico per il periodo 2022-2024, presentato la scorsa settimana dall’amministratore delegato e direttore generale, Gian Maria Mossa. Nel piano sono indicati nero su bianco alcuni obiettivi che porteranno la banca del Leone ad allargare notevolmente le proprie dimensioni. Da qui al 2024, è prevista infatti una raccolta complessiva tra 18 e 22 miliardi, mentre il patrimonio in gestione dovrebbe superare la soglia dei 100 miliardi di euro (dagli 85,7 attuali) e attestarsi attorno ai 105-110 miliardi. Il percorso di crescita include anche l’espansione in Svizzera, dove c’è l’obiettivo di raggiungere i 5-7 miliardi di masse gestite entro 5 anni. Nello stesso periodo, l’utile ricorrente di Banca Generali è previsto in aumento del 10-15% l’anno, con dividendi di almeno 7,5-8,5 euro per azione nell’arco di un triennio (di cui 2,55 euro già annunciati). Il che corrisponde a un pay out ratio (cioè una quota di utili distribuiti agli azionisti in rapporto al totale dei profitti) del 70-80% circa. Inoltre, uno degli obiettivi del piano è l’ulteriore sviluppo della consulenza (advisory) evoluta, che si basa su una gestione integrata e a 360 gradi sul patrimonio del cliente e che, sempre entro il 2024, dovrebbe coprire tra l’8,5 e il 10,5% delle masse del gruppo (contro l’8,5% attuale).
Proprio la figura del consulente al fianco della clientela sarà uno dei cardini del percorso di crescita di Banca Generali, con un forte supporto della tecnologia, sia nella personalizzazione del servizio e dell’offerta, sia nell’analisi dei dati. In particolare, sono previsti tre modelli di servizio. Il primo si chiama Enhanced ed è destinato alla clientela di fascia alta con notevoli disponibilità patrimoniale e classificata con la sigla HNW (High Net Worth). È un modello che unisce una piattaforma tecnologica data driven (cioè basata sull’utilizzo dei dati) alle competenze dei consulenti finanziari e alle competenze di team di professionisti interni ed esterni alla banca. Poi c’è il modello Guided, per la clientela di fascia media classificata di solito come affluent. Anche in questo modello di servizio, c’è un connubio tra tecnologia e supporto umano, poiché la relazione con la clientela rimane in capo al consulente, ma alle piattaforme digitali viene delegata la costruzione dei portafogli di investimento e il loro mantenimento nel tempo, così come la gestione amministrativa. Infine, il terzo modello di servizio si chiama Self ed è destinato ai clienti più autonomi che scelgono soprattutto l’utilizzo dei canali digitali.
L’identità scelta da Banca Generali è quella di una sorta di Banca Private Fintech, cioè che offre servizi bancari e finanziari con un’alta componente di innovazione tecnologica alla clientela del segmento del private banking. La novità del piano strategico è però quella di allargare il raggio di azione della banca grazie un’offerta destinata appunto anche alla clientela affluent, per la quale è stata realizzata una piattaforma personalizzabile con piani di accumulo del capitale per investire gradualmente nei fondi, una nuova gamma di conti correnti e servizi annessi che includeranno soluzioni di investimento su canali digitali e soluzioni di instant landing (cioè di finanziamento istantaneo o con con tempi rapidissimi proprio grazie al supporto della tecnologia).
"Ci prepariamo a una nuova fase di forte crescita per la nostra banca valorizzando i nostri punti di forza: qualità dei professionisti, cultura orientata all’innovazione e impegno nella sostenibilità", ha dichiarato Mossa, che ha sottolineato come il piano strategico metta "al centro le persone, cuore dell’azienda ed elemento differenziante nel mercato. La storia di straordinario successo di Banca Generali – ha aggiunto – è stata scritta da tutte le sue persone, le stesse che, con rinnovato entusiasmo, passione e motivazione, parteciperanno a queste nuove sfide orientate ad una crescita sostenibile".
Un altro tema che definisce il piano di sviluppo della banca è proprio la sostenibilità e la responsabilità sociale. Sul fronte interno dei dipendenti, la banca si impegna a diventare un punto di riferimento per le politiche di Diversity & Inclusion (cioè integrazione della diversità e nell’inclusione sociale) con l’obiettivo di concentrare sui giovani il 50% delle nuove assunzioni e il raggiungimento dell’equal pay di genere (la parità retributiva tra uomini e donne). C’è inoltre l’impegno della banca a portare i fondi Esg (cioè legati ai temi della sostenibilità) da 14,5% al 40% delle masse gestite e a ridurre del 25% le emissioni nette di anidride carbonica 2025 (con l’obiettivo di azzerarle entro il 2040).
Andrea Telara