Con l’imminente arrivo del nuovo anno gli investitori si interrogano su come sarà investire nel 2024, ovvero se lo status verso cui si tenderà, grazie a mirati interventi degli Stati e delle comunità internazionali, potrà controvertire la recessione registrata negli anni 2022 e 2023. Una previsione in tal senso è stata fatta dagli esperti di Union Bancaire Privée - una delle banche private con la maggiore capitalizzazione al mondo specializzata nella gestione patrimoniale di clienti privati e istituzionali - nel corso de roadshow denominato Ritorno al futuro.
Come sarà investire nel 2024
Gli esperti di Union Bancaire Privée ritengono che a seguito del rischio recessione globale dovuto agli shock del 2022-2023, le forze economiche e geopolitiche del pianeta «continueranno a rimodellare le fondamenta dell'ordine mondiale anche nel 2024».
Secondo gli stessi, «l'impennata dei rendimenti obbligazionari, che ha fatto seguito a un decennio di condizionamenti da parte delle banche centrali» sarebbe il segno più evidente di questa nuova era. Tale aspetto, tuttavia, non andrà contro gli investitori obbligazionari che, infatti, «continueranno a ottenere benefici nel 2024, quando le banche centrali sospenderanno i rialzi dei tassi e finirà un triennio di ribassi dei mercati obbligazionari. Questo cambiamento è comunque diverso dagli ultimi cicli, poiché la crescente influenza delle politiche fiscali mette in discussione l’egemonia che le banche centrali hanno esercitato sin dagli anni Novanta». Tali aspetti condurrebbero, per gli esperti, al «dominio della politica fiscale» che «guiderà la crescita economica» andando così a definire «i nuovi vincitori e vinti a livello globale».
L’analisi di Union Bancaire Privée prende in considerazione tutti i mercati del mondo, elemento questo che gli permette di affermare che i temi chiave del 2024 saranno principalmente quelli legati alle tecnologie trasformative, alla transizione energetica a al riallineamento geopolitico fortemente influenzati dalle politiche degli Stati Uniti. Ne conseguirebbero delle opportunità, specie per l'India e l'America Latina, «grazie alla diversificazione delle catene di approvvigionamento», ma anche dei rischi, «tra cui guerre cinetiche, spostamenti di potere a livello regionale e sfide impreviste come disordini politici simili a quelli del 2016 e stagflazione». Uno scenario non del tutto roseo, dunque, che porta gli esperti di UBP a sottolineare che sia necessario, anche nel 2024, «continuare a seguire una gestione attiva e dinamica del rischio per mantenere il nostro impegno a preservare e accrescere il patrimonio dei nostri clienti in condizioni di mercato così difficili».
Cosa succederà ai tassi d’interesse
Di fondamentale importanza, sia per gli investitori privati che per quelli istituzionali, è il tema del rialzo dei tassi di interesse adottato dalle banche centrali negli Stati Uniti e nell’Unione Europea per contrastare l’inflazione. Secondo l’analisi condotta da Union Bancaire Privée, questi cicli dovrebbero concludersi nel 2024 portando così sollievo dopo un lungo periodo, tre anni, di ribassi sul mercato obbligazionario globale.
Si dovrebbe andare, dunque, verso una normalizzazione che permetterebbe «un'esposizione a più lungo termine ai tassi di interesse e il potenziale di modeste plusvalenze». L’attenzione ai rischi futuri tipici di una «fase di transizione dell'ordine economico globale», tuttavia, non può essere sottovalutata, tanto che agli investitori viene consigliata cautela. Resta il fatto che possano esserci delle opportunità di guadagno, «grazie alla scoperta di nuovi equilibri, come nel caso dei mercati dei Titoli di Stato globali».
Il ruolo della Cina e degli Stati Uniti
Gli esperti di Union Bancaire Privée si sono interrogati anche sul ruolo che la Cina e gli Stati Uniti potranno potrà avere nel prossimo anno e su come questi potranno condizionare gli investimenti e l’andamento globale dell’economia. In tema cinese, viene sottolineato che il Paese è chiamato ad «affrontare shock esterni e autoinflitti, tra cui la deglobalizzazione guidata dagli Stati Uniti, la pandemia e i giri di vite sulle società tecnologiche», per cui gli investitori interessati alla Cina «dovrebbero invece individuare nuovi segmenti di crescita economica a più lungo termine». Per quanto riguarda gli Stati Uniti, invece, fondamentale sarà per gli investimenti il risultato delle prossime elezioni Presidenziali. Se Donald Trump dovesse tornare a guidare la Casa Bianca, infatti, il rischio per Union Bancaire Privée sarebbe una grande incertezza dei mercati, per la possibile «ripresa delle politiche fiscali in linea con il 2017, caratterizzate da un aumento dei deficit e da una variazione degli oneri fiscali/normativi». Entrando più nello specifico, un secondo mandato del Tycoon potrebbe portare benefici a «settori come l'energia tradizionale», ma «le big tech potrebbero essere sottoposte a un maggiore controllo». Ci sarebbe poi il non facile tema delle relazioni internazionali che, con Trump, potrebbero essere segnate da nuovi conflitti con l’Europa.
Altre analisi sugli investimenti nel 2024
Un’altro sguardo agli investimenti nel 2024 è quello redatto dall’italiana Ersel, secondo la quale anche nel prossimo anno sarà preponderante la variabile politica. Nel report, infatti, si parla di «disordine mondiale», con riferimento ai conflitti in Europa e Medio Oriente. Questa instabilità farebbe molto male agli investimenti, rendendo tutto profondamente incerto e provocando un concreto rallentamento economico. Concorde con la visione di Ersel è il libro Risk Outlook 2024 dell’Economist, che ha valutato il rischio di un fenomeno in base all’impatto che provocherebbe e alla probabilità che lo stesso possa verificarsi. Sono stati poi indicati 10 macro rischi da tenere in considerazione, con l’analisi che è stata la seguente:
1. l’ipotesi che la guerra in Ucraina diventi un conflitto mondiale porterebbe ad un impatto molto alto per l’economia globale, ma la probabilità che questo evento si verifichi viene ritenuta molto bassa;
2. la possibilità che le banche centrali continuino ad alzare con la loro politica monetaria i tassi di interesse per rispondere all’inflazione avrebbe un impatto alto, con la probabilità che questo avvenga che viene considerata come moderata;
3. il caso che l’avvento della tecnologia verde possa provocare una guerra commerciale mondiale avrebbe un impatto alto è probabilità moderata;
4. l’ipotesi che la Cina possa annettere Taiwan ha una probabilità molto bassa, anche se il suo impatto per l’economia globale sarebbe alto;
5. il caso in cui la Cina non dovesse riuscire a riprendersi dopo gli shock economici innescati dalla pandemia ha, per gli esperti, una probabilità bassa di verificarsi, ma, se così fosse, avrebbe un impatto alto per l’economia;
6. la probabilità che la guerra in Medio Oriente diventi un conflitto mondiale viene ritenuta molto bassa, anche se avrebbe un impatto alto sui mercati;
7. l’insorgere di nuovi eventi meteorologici estremi innescati dal cambiamento climatico viene considerata un possibilità con probabilità molto alta che avrebbe un impatto moderato sull’economia globale;
8. la possibilità che si assista ancora al blocco dei salari dei lavoratori ha una probabilità alta, così come viene considerato moderato l’impatto che avrebbe la loro volontaria interruzione della produttività;
9. l’ipotesi che Trump torni alla Casa Bianca viene considerata un rischio per i mercati. L’evento avrebbe una probabilità moderata, così come lo sarebbe l’impatto per l’economia;
10. la congettura per cui l’implementazione dell’intelligenza artificiale possa arrivare a minare le istituzione politiche è considerato un evento con probabilità moderata e impatto basso.