Sabato 4 Gennaio 2025
CLAUDIA MARIN
Economia

Invalidità, dal 2025 via alla semplificazione Inps: ecco come funziona

Dall’1 gennaio parte la sperimentazione. L’iter si dovrà concludere entro 15, 30 o 90 giorni a seconda che si tratti di valutazione di patologie oncologiche, di minori o altri casi

Invalidità Inps

Invalidità Inps

Roma, 29 dicembre 2024 – Dal primo gennaio prossimo e fino al 31 dicembre 2025, l’Inps avvierà una sperimentazione della riforma della disabilità, secondo le linee indicate dal decreto legislativo del maggio scorso. E, dunque, si partirà con il cosiddetto accertamento unico della disabilità, che comporta la presenza di un unico ente responsabile (l’Inps) di un unico procedimento che si attiverà esclusivamente attraverso l’invio telematico all’Inps del certificato medico introduttivo. Fissati anche tempi certi per le definizioni delle richieste: l’iter si dovrà concludere entro 15, 30 o 90 giorni dall’inizio della pratica a seconda che si tratti di valutazione di patologie oncologiche, di minori o di altri casi.

La sperimentazione riguarderà, per il 2025, solo i soggetti residenti in nove province: Brescia, Trieste, Forlì-Cesena, Firenze, Perugia, Frosinone, Salerno, Catanzaro e Sassari. Dal primo gennaio 2026 le nuove regole saranno in vigore su tutto il territorio nazionale.

Il procedimento si avvierà, come indicato, attraverso la trasmissione telematica all’Inps del certificato medico introduttivo, compilato in forma semplificata e firmato digitalmente dal medico certificatore. Questo certificato potrà essere rilasciato da:

- medici in servizio presso aziende sanitarie locali, aziende ospedaliere, istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, centri di diagnosi e cura delle malattie rare,

- medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, specialisti ambulatoriali del Servizio sanitario nazionale, medici in quiescenza iscritti all'albo, liberi professionisti e medici in servizio presso strutture private accreditate.

Per identificare i medici certificatori, l’Inps acquisirà la documentazione relativa alla formazione effettuata nel contesto del programma “Educazione continua in medicina”, in relazione a classificazioni internazionali dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, promozione della salute e accertamenti sanitari di base.

Il certificato dovrà contenere:

  • i dati anagrafici, il codice fiscale, cittadinanza, domicilio, il numero di tessera sanitaria della persona per cui si richiede la valutazione di base (ed eventuali figure di tutela);
  • la documentazione relativa all’accertamento diagnostico, comprensivo di dati anamnestici e catamnestici, inclusi gli esiti dei trattamenti terapeutici di natura farmacologica, chirurgica e riabilitativa;
  • la diagnosi codificata in base al sistema di classificazione internazionale delle malattie (ICD);
  • il decorso e la prognosi delle eventuali patologie riscontrate;
  • la segnalazione di intrasportabilità;
  • la segnalazione che una o più infermità per le quali si chiede il riconoscimento dello stato invalidante potrebbero dipendere da fatto illecito di terzi;
  • l’eventuale segnalazione di malattia oncologica;
  • l’eventuale segnalazione di una patologia di competenza dell’ANFFAS, l’associazione che tutele le persone con disabilità intellettiva e relazionale
  • l’eventuale segnalazione di patologie rispetto alle quali sono escluse visite di controllo sulla permanenza dello stato invalidante.

Dopo la trasmissione del certificato medico introduttivo, gli interessati possono comunicare i propri dati socio-economici all’Inps, accedendo attraverso identità digitale (SPID di almeno livello 2, CIE 3.0, CNS ed eIDAS) o avvalendosi dei servizi degli Istituti di patronato o associazioni di categoria. La comunicazione accelera l'erogazione delle prestazioni economiche, qualora vengano riconosciute a seguito della valutazione di base.

La convocazione a visita sarà inviata attraverso raccomandata A/R e gli interessati potranno visualizzare i dettagli sul "Portale della Disabilità". Si precisa che l'assenza ingiustificata alla visita sarà considerata come rinuncia alla valutazione di base, ma i cittadini potranno richiedere una nuova convocazione in caso di impossibilità a presentarsi. La condizione di disabilità sarà valutata dall'Unità di valutazione di base (UVB), presieduta da un medico dell’Inps specializzato in medicina legale, e composta da due medici nominati dall’Inps, un rappresentante delle associazioni di categoria e una figura professionale delle aree psicologiche e sociali.

Alcuni regolamenti interministeriali, su iniziativa del Ministro della Salute, definiranno le modalità di attuazione e di verifica degli esiti della sperimentazione, oltre che i criteri di valutazione per l'accertamento della disabilità in relazione alle patologie oggetto della fase sperimentale, ossia disturbi dello spettro autistico, diabete di tipo 2 e sclerosi multipla. Durante il periodo di sperimentazione, verranno implementate nuove procedure operative e saranno condotte analisi per valutare l'efficacia delle modifiche introdotte, in vista dell'estensione della riforma nel 2026.