La Consob dà il via libera all’Offerta pubblica di scambio lanciata da Intesa Sanpaolo nei confronti di Ubi Banca. Il periodo di adesione durerà dal 6 al 28 luglio, salvo eventuali proroghe. Ora la parola passa al consiglio d’amministrazione di Ubi Banca che dovrà pronunciarci sull’offerta.
La commissione presieduta da Paolo Savona ha approvato il documento di offerta ed il prospetto informativo dell’Ops. Il periodo di adesione, concordato con Borsa Italiana, si concluderà il 28 luglio. Per ciascuna azione Ubi Banca portata in adesione all’offerta pubblica di scambio, Cà de Sass offrirà un corrispettivo unitario, non soggetto ad aggiustamenti, rappresentato da 1,700 azioni Intesa Sanpaolo rivenienti dall’aumento di capitale a servizio dell’offerta.
Pertanto, per ogni 10 azioni Ubi portate in adesione saranno corrisposte 17 azioni Intesa. Le azioni di Intesa Sanpaolo di nuova emissione rivenienti dall’aumento di capitale a servizio dell’offerta. Il corrispettivo verrà dato alla data di pagamento, ossia il 3 agosto 2020. È attesa nelle prossime settimane la decisione dell’Antitrust che ha avviato un procedimento sull’operazione di aggregazione e la cui fase istruttoria si è conclusa il 18 giugno scorso. Dai primi rilievi degli uffici dell’Agcm, Intesa ha risposto incrementando il numero di filiali di Ubi Banca che saranno cedute a Bper. Il nuovo perimetro dell’accordo tra Intesa e Bper prevede la cessione di 532 filiali di Ubi rispetto ai 400-500 inizialmente previsti, con 29 miliardi di depositi, 31 miliardi di raccolta indiretta e 26 miliardi di crediti netti. Un ampliamento che Intesa e Bper ritengono realizzabile anche se l’Ops dovesse fermarsi poco sopra il 50% di Ubi.
Intesa scalda i motori per l’avvio dell’offerta con il ceo Carlo Messina che ha più volte ribadito che l’operazione porterà benefici evidenti per "i territori e per gli azionisti di Ubi".