Roma, 15 gennaio 2025 – Anche nell’anno appena trascorso, gli investimenti sui social, veicolati da influencer, hanno attirato 352 milioni di euro di investimenti, con un incremento del 9% rispetto all’anno precedente. Mentre altri canali faticano ad essere attrattivi per le aziende che desiderano fare pubblicità, questi testimonial, creando contenuti originali e avendo riscontri immediati, riescono a non perdere attrattiva e a imporsi come uno dei mezzi più usati per promuovere beni e servizi, specie fra i giovani.
Il giro d’affari degli influencer è di 4 miliardi
L’ultima ricerca dell’Upa (Utenti Pubblicità Associati, associazione che riunisce le più importanti aziende industriali, commerciali e di servizi che investono in pubblicità e in comunicazione) stima che nel 2024 gli investimenti pubblicitari in questo settore abbiano raggiunto 352 milioni di euro, registrando un incremento del 9 per cento rispetto all’anno precedente. Anche il Rapporto I-Com 2024 certifica che l’Italia è al terzo posto in Europa per numero di influencer, dopo la Spagna e il Regno Unito. Il Belpaese conta 82 influencer ogni 100mila abitanti, per un giro di affari di 4 miliardi. Il social al top è Instagram, seguito da TikTok e YouTube. Per quanto riguarda i compensi, su Instagram un influencer con 10.000-50.000 follower può guadagnare tra 350 e 1.000 euro per singolo post, mentre chi ha fino a 300.000 follower può percepire tra 1.000 e 5.000 euro, come testimoniato dal Listino dei compensi degli influencer 2024 pubblicato da DeRev.
La classifica degli influencer
Kabi Lame mantiene la prima posizione con oltre 82 milioni di follower, seguito da Fabrizio Romano, giornalista esperto di calciomercato che raggiunge i 32 milioni. Chiara Ferragni è terza, ma ha perso un milione di follower su Instagram e 100.000 follower su TikTok. Le sue interazioni su queste piattaforme hanno avuto un calo rispettivamente di 50 milioni (-69%) e 12 milioni (-72%) e anche il dato sulll’engagement, cioè il livello di coinvolgimento di un utente, non va meglio, passando dal 3,2% all’1% su Instagram (-69%) e dal 2,7% allo 0,73% su TikTok, come evidenziato dai dati forniti da Arcadia, società di comunicazione specializzata in monitoraggio delle dinamiche online.
Il pensiero di Francesca Caon
"Il Pandoro Gate ha segnato uno spartiacque tra una prima e una seconda era dell’influencer marketing – dichiara Francesca Caon, Ceo di Caon Public Relations – infatti dopo il monopolio Ferragni, il settore si sta democratizzando sempre di più, dando spazio a nuovi protagonisti come i micro e i nano influencer, su cui i brand stanno puntando molto. I micro e i nano influencer consentono infatti di raggiungere specifiche nicchie di mercato, creando un coinvolgimento più autentico rispetto ai vip, e avviando una nuova fase all’insegna del ‘pluralismo digitale’".