Roma, 31 maggio 2024 – L’inflazione a maggio? Stabile in Italia e in salita nell’Eurozona. Sono i due dati diffusi oggi e che avranno, soprattutto quello della zona euro, un peso significativo sulla decisione che dovrà prendere la Bce (la Banca centrale europea) sui tassi di interesse.
L’inflazione in Italia
Il tasso di inflazione in Italia è rimasto stabile a maggio allo 0,8%, con un aumento dei prezzi su base mensile dello 0,2%. Lo rende noto l'Istat in base alle stime preliminari, specificando che la variazione dell'indice Ipca, quello che misura l'inflazione armonizzata secondo i parametri Ue, è stata anch'essa a maggio di +0,8% rallentando rispetto al +0,9% del mese precedente.
L’inflazione nell’Eurozona
L'inflazione annua nell'Eurozona in maggio è invece risalita al 2,6%, dal 2,4% di aprile, secondo la stima flash di Eurostat. Rialza la testa anche l'inflazione core, al netto di energia, cibo, alcolici e tabacchi, al 2,9% in maggio rispetto al 2,7% di aprile. Entrambi i rialzi sono più pronunciati rispetto al consensus, la media delle attese degli analisti. Quanto alle principali componenti dell'inflazione nell'area dell'euro, si prevede che i servizi registreranno il tasso annuo più elevato a maggio (+4,1%, rispetto al 3,7% di aprile), seguiti da alimentari, alcol e tabacco (+2,6%, rispetto al 2,8% di aprile), beni industriali non energetici (+0,8%, contro 0,9% in aprile) ed energia (+0,3%, contro -0,6% in aprile).
Il confronto: Italia vs Eurozona
A maggio l'inflazione in Italia, in lieve calo allo 0,8% rispetto allo 0,9% di aprile, si conferma la terza più bassa nell'Eurozona. È quanto emerge dai dati diffusi con la prima stima flash di Eurostat. Tra i venti Paesi del club dell'euro, ad aprile il tasso medio dei prezzi al consumo – calcolato con l'indice Ipca – è stato più basso soltanto in Lettonia (0,2%) e Finlandia (0,5%). Al pari dell'Italia, anche la Lituania ha registrato lo 0,8%. In Germania l'inflazione è risalita al 2,8%, rispetto al 2,4% e anche in Spagna, i cui dati sono stati comunicati ieri, dove è salita dal 3,3% al 3,6%.
Le conseguenze sui tassi
Quali conseguenza avrà questa nuova fiammata (in parte inattesa) dell’indice dei prezzi di maggio nell’Eurozona sulla decisione che la Bce dovrà prendere a metà giugno sui tassi di interesse? Gli analisti, in base alla discesa dell’inflazione registrata da inizio anno, prevedevano che la Bce avrebbe tagliato i tassi. Le cose potrebbero ora cambiare col dato di maggio.
La Banca centrale europea è stata sino ad ora molto rigorosa e non ha “allentato i cordoni della borsa” dicendo di volta in volta che “avrebbe valutato l’andamento dei prezzi” in corrispondenza di ogni riunione per poi decidere. Ma non è detto che un taglio (i tassi Bce sui depositi delle banche, quelli più importanti per i mercati, sono oggi al 4%) possa avvenire. Oggi, il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta (fra i favorevoli a un taglio dei tassi) ha detto che “il dato dell'inflazione nell'Eurozona è in linea con le nostre previsioni e le aspettative dei mercati”. Inutile ribadire che un taglio dei tassi comporterebbe benefici (rata più bassa) per chi ha contratto un mutuo a tasso variabile e sui prestiti a imprese e privati.