Venerdì 15 Novembre 2024

Torna a crescere l’inflazione: ad aprile accelera all’8,3%

L'accelerazione si deve, in prima battuta, all'aumento su base tendenziale dei prezzi dei beni energetici non regolamentati

Un panettiere al lavoro nel suo negozio (Ansa)

Un panettiere al lavoro nel suo negozio (Ansa)

Roma, 2 maggio 2023 – Torna a crescere l'inflazione: l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, ad aprile sulla base delle stime preliminari registra un aumento dello 0,5% su base mensile e dell'8,3% su base annua, da +7,6% del mese precedente. Lo rileva l'Istat.

L'accelerazione del tasso di inflazione si deve, in prima battuta, all'aumento su base tendenziale dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (da +18,9% a +26,7%). L'inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, resta stabile a +6,3%, così come quella al netto dei soli beni energetici (a +6,4%). 

Leggera frenata, invece, per i prezzi del carrello della spesa degli italiani. Ad aprile i Beni alimentari, per la cura della casa e della persona passano da +12,6% a +12,1%, mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto accelerano la loro crescita (da +7,6% a +8,2%).

Ma nel mese scorso l'inflazione è tornata a salire nell'Eurozona, toccando quota 7%, in lieve rialzo rispetto al 6,9% registrato a marzo. Lo riferisce Eurostat nella sua prima stima flash. Si tratta del primo rialzo dell'inflazione dopo la discesa iniziata nel novembre scorso dai livelli record toccati nel 2022.

Le reazioni

Critica il Codacons, secondo cui “la frenata dell`inflazione registrata negli ultimi due mesi era una illusione ottica dovuta al ribasso delle bollette di luce e gas e, una volta terminato l`effetto calmierante dei beni energetici, il tasso è tornato a salire in modo preoccupante”. L`inflazione all’8,3% equivale ad una maggiore spesa pari a +2.428 euro annui per la famiglia 'tipo' che sale a +3.144 euro per un nucleo con due figli. La stangata è causata dalla crescita ancora a ritmi sostenuti di voci come gli alimentari e il carrello della spesa, comparti che segnano rispettivamente +12,6% e +12,1% su base annua", sottolinea l'associazione di consumatori.

Dati simili vengono snocciolati anche da Federcosumatori, secondo cui tale andamento dell’inflazione conferma “la necessità di mantenere obiettività e cautela, invitando a non cantar vittoria ad ogni minimo accenno di ribasso". Tali aumenti non hanno un impatto uguale per tutti: pesano in misura maggiore per le famiglie meno abbienti", aggiunge ricordando che "secondo le rilevazioni dell'Onf i cittadini continuano a ridurre i consumi di carne e pesce (-16,9%, con uno spostamento anche verso il consumo di tagli e qualità meno costosi e meno pregiati); a ricercare sempre più assiduamente offerte, sconti, acquisti di prodotti prossimi alla scadenza (abitudine adottata dal 48% dei cittadini); ad effettuare acquisti presso i discount (+11,6%)".

“I dati Istat restituiscono la fotografia di un Paese che è la locomotiva d'Europa in termini di Pil, ma mostra ancora forti incertezze su una crescita nel breve termine", afferma Mario Resca, presidente Confimprese. "Tuttavia, guardiamo con cauto ottimismo – rileva Resca – al decreto Lavoro varato ieri dal Governo, che introduce provvedimenti importanti a sostegno delle famiglie con un intervento sul cuneo contributivo".