Giovedì 3 Ottobre 2024
ALESSANDRO D’AMATO
Economia

Sanità, l’assist di Schillaci: "Indennità dei medici, flat tax al 15 per cento"

Il ministro propone a Giorgetti di abbassare l’aliquota attualmente al 43%. E striglia le Regioni: "Non possono tenere chiuse le liste d’attesa".

Il ministro della Sanità, Orazio Schillaci

Il ministro della Sanità, Orazio Schillaci

Roma, 5 ottobre 2024 – La flat tax per le indennità dei medici. Le risorse in manovra per un piano di assunzioni pluriennale. E le accuse alle Regioni per le liste d’attesa. Al Festival dell’Economia civile di Firenze il ministro della Salute Orazio Schillaci dice che la prossima legge di bilancio "darà risposte alle esigenze dei cittadini" e auspica che i fondi vadano "in una direzione molto chiara che è quella degli operatori del sistema sanitario pubblico, c’è bisogno di assumere personale e anche di pagare meglio chi già lavora nel sistema sanitario nazionale".

E proprio per questo propone "che venga tassata in maniera minore l’indennità di specificità di tutti gli operatori che lavorano nel sistema sanitario pubblico, come fatto per le ore di straordinario nel decreto legge sulle liste d’attesa".

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La flat tax al 15% sull’indennità di specificità

Schillaci spiega, intervenendo poi all’Assemblea della Federazione europea dei medici dipendenti (Fems) a Roma, di aver presentato al ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti "la proposta di una flat tax sull’indennità di specificità, oggi pari al 43%, che verrebbe portata al 15%".

Un’idea del sindacato dei medici ospedalieri Anaao Assomed, ma anche, aggiunge il ministro, "un provvedimento in continuità con quanto fatto col recente decreto legge sulle liste d’attesa dove le ore di straordinario sono tassate al 15%".

Proprio sulle liste d’attesa va all’attacco delle Regioni: "Devono fare la loro parte", perché nella legge "è scritto chiaramente che non possono essere chiuse. C’è ancora chi le tiene chiuse, ma perché le tengono chiuse?".

Le liste d’attesa

"È impensabile che non ci sia un’organizzazione in grado di trovare una visita specialistica con tempi di attesa di un anno", aggiunge. Questo stato di cose "non è accettabile, non solo per me, ma per i cittadini", anche se non vuole esercitare "un controllo centrale, perché ho massimo rispetto per gli enti locali. Ma ognuno deve fare la sua parte: saranno i cittadini a capire chi funziona e chi non funziona, con tutte le conseguenze del caso".

Quindi una critica all’Unione Europea: "Il Pnrr nasce come risposta al Covid per migliorare i sistemi sanitari nazionali. Poi quando andiamo a vedere che abbiamo messo 15 miliardi sulla sanità e 50 miliardi sull’ambiente, che è importantissimo perché sono convinto e ho da sempre una visione di One health, forse qualcosa non torna. Qualcosa in più sulla sanità forse lo potevamo mettere".

La manovra

Sulla legge di bilancio Schillaci premette che la sanità "è ritornata con questo governo al centro dell’agenda politica", mentre sulla spending review chiesta ai ministeri "valuteremo se anche da noi c’è spazio per togliere qualche spesa inutile".

Poi spiega che nella manovra si aspetta le risorse "per un piano pluriennale di assunzione di personale medico e sanitario negli ospedali e per far sì che ci sia una maggiore numero di operatori del servizio sanitario pubblico". E specifica: "Mi riferisco a medici ma anche infermieri e personale sanitario".