Giovedì 31 Ottobre 2024
ANTONIO TROISE
Economia

In difesa del risparmio. L’Abi: meno tasse o va all’estero. Pressing di Bankitalia sulla Bce

Ieri la centesima edizione della Giornata mondiale. Mattarella: è una risorsa per il futuro. Il governatore Panetta incalza Lagarde: “L’Europa resta fiacca, bisogna tagliare i tassi”

La centesima edizione della Giornata mondiale del Risparmio a Roma, organizzata dall’Acri, è l’occasione per fare il punto sulla situazione finanziaria del Paese. In platea le più cariche dello Stato, a partire dal presidente della Repubblica, Mattarella, il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta e il ministro dell’Economia, Giorgetti, insieme al “gotha” del mondo bancario. Ma, quest’anno, è proprio sul “valore” del risparmio, tutelato non a caso dalla Costituzione, che rappresenta il leit motiv di tutti gli interventi. Una “risorsa per il futuro” e di “primaria importanza per far funzionare l’economia reale, anche se oggi il 50% degli italiani non è in grado di risparmiare”, spiega il Capo dello Stato. Un “tesoro” che, però, viene usato solo in parte per alimentare gli investimenti e, come sottolinea il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, può prendere anche la strada dell’estero a causa della pesante tassazione. E se è vero che le banche hanno evitato una nuova tassa in manovra (che ha previsto un posticipo delle deduzioni per 4 miliardi) restano quelle attuali sugli istituti di credito e sul risparmio: l’imposta ordinaria del 26% che si aggiunge alla pressione fiscale sulle società quando in esse viene investito, oltre all’imposta di bollo. “Il risparmio ben collocato tramite le banche è e sarà sempre più determinante fattore di sviluppo, di occupazione e di sottoscrizione del debito pubblico, ma deve essere meglio tutelato”.

Un concetto ribadito anche dal governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, che sottolinea però anche le incertezze del quadro economico e, quindi, la necessità di procedere con nuovi tagli dei tassi di interesse nel breve termine per dare una spinta alla crescita e superare l’attuale fase di “fiacchezza”. Il numero uno di via Nazionale, insomma, ribatte punto per punto ai “falchi” dell’istituto di Francoforte che continuano a insistere sulla linea della cautela e non lesina anche uno sprone al governo per risolvere i nodi ancora aperti: accelerare su investimenti e riforme del Pnrr, ridurre il debito, rendere più efficiente la pubblica amministrazione e favorire l’innovazione nelle imprese. Del resto non c’è tempo da perdere: l’economia italiana è tornata alla crescita zero, come non accadeva dal 2020, nel trimestre estivo. “L’Europa rimane fiacca – aggiunge Panetta – pesano i tassi di interesse ancora elevati e il venir meno degli stimoli fiscale precedenti”. Insomma, bisogna rimboccarsi le maniche.

Tocca al ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ribadire gli obiettivi del governo che, con il piano strutturale di Bilancio, “si è mosso in una logica di prudenza, la stessa che guiderà il Paese nei prossimi cinque anni” per portare il debito pubblico “su un sentiero realistico di ripresa”. Una strategia vincente dal momento che “mercati e agenzie di rating promuovono il nostro Paese”. Ma, anche il risparmio “potrà e dovrà giocare un ruolo importante per vincere le sfide che abbiamo di fronte”. Del resto, conclude il presidente dell’Acri, Giovanni Azzone, “il risparmio non è neutro. Può rimanere circoscritto, allargando di fatto le diseguaglianze esistenti, o può essere investito per trasformarsi in bene collettivo”.