
Odontotecnico
Roma, 31 marzo 2025 – E’ uno dei settori più importanti in termini di fatturato, per l’economia nazionale. L’industria dentale, infatti, stando agli ultimi dati ufficiali disponibili, vale oltre 1,3 miliardi di euro, ed ha nell’esportazione una delle voci principali. Sono questi i temi che si possono ricavare dall’Analisi di Settore Unidi – Key Stone, che sottolinea anche la crescita nelle vendite di impianti e allineatori agli studi dentistici.
I dati dello studio Unidi – Key Stone
L’ultimo report disponibile, pone l’attenzione sul mercato di sell-out, ovvero quello che considera gli acquisti degli studi odontoiatrici e dei laboratori odontotecnici, che si stabilizza poco sopra i valori del 2022 superando 1,7 miliardi, e ponendosi ormai stabilmente un 20% sopra il 2019, anno pre Covid. Il raggiungimento di tale soglia è sostenuto dai prodotti di consumo, in particolare dai dispositivi su misura. Per le attrezzature il trend è stato in calo (-9%), mentre il cosiddetto “consumo studio” registra ancora un trend positivo, nonostante si sia assistito a una stabilizzazione dei volumi. L’aumento dei prezzi ha avuto un impattato del 3,8% nel solo 2023, mentre nel complesso la produzione italiana cresce di un ulteriore 2%, arrivando a +31% rispetto al 2019, ossia all’ultimo esercizio prima dell’arrivo del Covid.
Il pensiero di Roberto Rosso
“Il settore della produzione dentale italiana - ha commentato Roberto Rosso, presidente Key-Stone - pur risentendo della crisi della domanda interna, in particolare nell'ambito dei beni durevoli, si consolida e migliora la soglia di 1,3 miliardi raggiunta nel 2022. Dopo l’enorme crescita del 2021 si osserva anche all’estero un certo rimbalzo fisiologico, export che comunque sostiene le industrie dentali italiane con un +3% sfondando la barriera dei 900 milioni, pesando oltre il 64% del comparto. Possiamo considerare la situazione attuale – conclude Roberto Rosso - come una stabilizzazione annunciata, che segue l’enorme crescita del mercato del 2021-2022, dovuta alla risposta a due fenomeni traumatici: il blocco e la procrastinazione delle cure durante i primi 18 mesi dall’arrivo della pandemia".
Risultati positivi per l’export
Il mercato delle esportazioni presenta un trend annuale medio del +7% negli ultimi 12 anni e nel 2023 registra una crescita maggiore rispetto al totale della produzione. Il fenomeno della corsa alla digitalizzazione, avvenuta soprattutto nei Paesi più sviluppati, ha influenzato anche l’andamento delle esportazioni dei produttori italiani, in particolare di coloro i quali si sono focalizzati sul mondo delle attrezzature, che hanno subito un lieve calo (-1%), mentre per i prodotti di consumo la crescita si attesta intorno al +10%.