Giovedì 19 Dicembre 2024
ANTONIO PETRUCCI
Economia

Imu, dal 2025 via a nuove aliquote

Si punta a semplificare il sistema delle tassazioni locali e uniformare le regole

Il nuovo decreto ministeriale introduce una semplificazione delle aliquote a partire dal 2025

Il nuovo decreto ministeriale introduce una semplificazione delle aliquote a partire dal 2025

Roma, 4 ottobre 2024 – Entrata in vigore nel 2012 in sostituzione dell'Ici, l'Imu (Imposta municipale unica) si appresta a vivere, nel 2025, una fase di semplificazione che avrà notevoli impatti sulle amministrazioni comunali e sui contribuenti italiani.

Cosa prevede il nuovo Decreto Ministeriale

Il 6 settembre 2024 il nuovo Decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze ha stabilito una drastica riduzione delle aliquote, che passano da oltre 200mila a 128. Lo scopo è quello di semplificare il sistema delle tassazioni locali e uniformare le regole, riducendo la possibilità per i comuni di introdurre numerose modifiche alle aliquote Imu, come avvenuto fino ad oggi in nome dell'autonomia tributaria. Dunque i comuni dovranno redigere una delibera di approvazione delle aliquote dell’Imu, grazie alla quale si potranno stabilire le nuove, in base alle categorie immobiliari.

Le nuove aliquote Imu: 128 tipologie immobiliari

L’introduzione di 128 nuove tipologie di immobili soggetti a Imu, semplifica non poco la procedura di riscossione per i comuni, ma anche per i contribuenti in fase di pagamento. Le 128 categorie individuate nel decreto comprendono vari tipi di immobili, suddivisi in base alla loro destinazione d'uso, e fra questi ci sono: immobili residenziali, come abitazioni principali, seconde case, case vacanze e immobili di lusso; immobili commerciali, quali negozi, uffici e capannoni; immobili per la produzione di energia, come centrali elettriche e impianti fotovoltaici, regolati da specifiche normative Imu; immobili destinati a scopi pubblici e sociali, come scuole, ospedali, edifici comunali, e strutture sanitarie.

I vantaggi per contribuenti e comuni

Per i contribuenti non cambia molto se non che potranno pagare, optando per la propria aliquota che sarà quindi contenuta in un elenco molto più snello. E' inoltre allo studio la possibilità di introdurre il pagamento digitale unificato, e di ricevere avvisi, tramite email o messaggi sul proprio smartphone, che ricordino importo e scadenza dei pagamenti. Questo significherebbe una migliore gestione delle scadenze, ma anche una maggiore sicurezza, con le transazioni digitali che ridurrebbero il rischio di errori nelle compilazioni manuali o di smarrimento delle ricevute dei pagamenti fatti. Per i comuni, i vantaggi dovrebbero riguardare una riduzione dei costi, grazie alla centralizzazione dei pagamenti, ma anche un importo più alto delle riscossioni, considerando che non si verificherebbero più errori nelle compilazioni manuali di moduli, o ritardi dovuti al problema di gestire grosse quantità di bollettini cartacei.