Venerdì 20 Dicembre 2024

Tecnologia, comunicazione e formazione La ricetta che garantisce sicurezza al volante

"ZERO MORTI PER INCIDENTE stradale entro il 2050 grazie agli Adas", gli ausili elettronici che collaborano in modo sostanziale alla sicurezza della guida. È questa l’impegnativa promessa del presidente Honda Toshihiro Mibe. L’obiettivo è di grande spessore e la via per centrarlo ancora lunga e difficile. C’è però fiducia perché la tecnologia ha già fatto passi da gigante e lo sviluppo degli evoluti sistemi radar Adas pare già da solo un prezioso step lungo il cammino della sicurezza. Eppure non basta: l’elettronica può fare molto, ma serve un’operazione culturale fatta di educazione e prevenzione. Da qui il "Rapporto sulla sostenibilità 2022", per mezzo del quale Honda ha spiegato la strategia che intende adottare: una combinazione cioè di tecnologia, comunicazione e formazione.

Per quel che riguarda la tecnologia è evidente che i sistemi di aiuto alla guida (sviluppati prevalentemente per le auto ma oggi disponibili anche per alcune categorie di moto), promettono bene.

Molte vetture, di svariati segmenti di mercato, sono già in grado di prevedere l’eventuale collisione e agire per evitarla, intervenendo direttamente sui comandi o allertando chi è alla guida. Proprio l’efficienza di questi sistemi ci fa intravvedere un futuro promettente. Di qui ai prossimi anni potremo raggiungere livelli di sicurezza fino a ieri soltanto immaginati. I sistemi più evoluti si trovano ad oggi sulle automobili. L’Adas Honda che ha debuttato sulla Civic Tourer per esempio, nel giro di poco tempo arriverà anche sulle moto. D’altra parte, è certamente più facile aggiungere i controlli a sterzo, acceleratore e freni delle auto, che tra l’altro rappresentano una percentuale molto più ampia nel traffico stradale.

Ma Honda è convinta ache a volte prevenire sia meglio che curare e ha già espresso l’intenzione di concentrarsi anche sulla formazione dei nuovi utenti della strada, specialmente nei paesi emergenti. Come si annota nel Rapporto, nel corso del 2021 l’azienda nipponica ha fornito educazione stradale a 1,24 milioni di persone in Asia, mettendo al contempo a disposizione simulatori di auto, moto e perfino di biciclette.

Ma non solo, la nuova tecnologia "Safe and Sound Network" di Honda è un ulteriore sviluppo dell’idea di prevedere gli incidenti prima che accadano. Ciò comporterà lo sviluppo di un sistema di comunicazione che permetterà ai veicoli di “dialogare tra loro”: attraverso telecamere di bordo e stradali e affidandosi agli smartphone per incanalare i dati su un server. I sistemi di intelligenza artificiale potranno prevedere il flusso del traffico in tempo reale, simulando eventi che potrebbero verificarsi e fornendo quindi un avviso sonoro e tempestivo dei potenziali rischi. Su questo doppio binario (tecnico e culturale) si muove il futuro dell’auto. Honda fa sì affidamento sulla tecnologia, senza però dimenticare l’importanza dell’azione umana: l’obiettivo rimane pertanto quello di fornire allarmi precoci piuttosto che intervenire fisicamente sui comandi, cioè di migliorare la sicurezza senza per questo limitare la libertà d’azione del conducente.

g. tas.