Mercoledì 13 Novembre 2024
VITTORIO BELLAGAMBA
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Salgono i prestiti per famiglie e imprese. Cala la raccolta complessiva

L'analisi periodica del'Abi Associazione Bancari Italiana riferita aggiornata al mese di dicembre 2022

Tabella variazione su base annuale dei prestiti

Tabella variazione su base annuale dei prestiti

Milano, 19 Gennaio 2023 – Prosegue l'incremento dei prestiti che le banche hanno concesso, nel mese di dicembre, alle famiglie e alle imprese sulla base del rapporto mensile realizzato dall'Abi – Associazione Bancaria Italiana.

La dinamica dei prestiti bancari

A dicembre 2022, i prestiti a imprese e famiglie sono aumentati del 2,1% rispetto a un anno fa. Tale evidenza emerge dalle stime basate sui dati pubblicati dalla Banca d’Italia, relativi ai finanziamenti a imprese e famiglie (calcolati includendo i prestiti cartolarizzati e al netto delle variazioni delle consistenze non connesse con transazioni, ad esempio, variazioni dovute a fluttuazioni del cambio, ad aggiustamenti di valore o a riclassificazioni). A novembre 2022, per i prestiti alle imprese si registra un aumento del 2,8% su base annua. L’aumento è del 3,8% per i prestiti alle famiglie.

I tassi di interesse sui prestiti

A dicembre 2022, a seguito dei rialzi dei tassi BCE, i tassi di interesse sulle operazioni di finanziamento registrano le seguenti dinamiche: il tasso medio sul totale dei prestiti è pari al 3,22% (2,96% nel mese precedente e 6,18% prima della crisi, a fine 2007); il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è pari al 3,44% (2,94% il mese precedente; 5,48% a fine 2007); il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è il 3,09% (3,06% il mese precedente, 5,72% a fine 2007).

La qualità del credito

Le sofferenze nette (cioè al netto delle svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse) a novembre 2022 sono 16,3 miliardi di euro, in lieve calo (circa 350 milioni) rispetto al mese precedente (-2,1%) e inferiori di circa 1,3 miliardi rispetto a novembre 2021. Rispetto al livello massimo delle sofferenze nette, raggiunto a novembre 2015 (88,8 miliardi) il calo è di 72,6 miliardi. Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali è pari allo 0,92% a novembre 2022 rispetto all’1,02% di novembre 2021 (4,89% a novembre 2015).

La dinamica della raccolta da clientela

In Italia, a dicembre 2022, la dinamica della raccolta diretta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) risulta in calo del -1,2% su base annua. Anche i depositi sono scesi, nello stesso mese, di 24,1 miliardi di euro rispetto a un anno prima (variazione pari a -1,3% su base annuale), mentre la raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite obbligazioni, è rimasta invariata rispetto ad un anno prima (cfr. Tabella 4). La riduzione dei depositi è imputabile prevalentemente alle imprese (-33,4 miliardi di euro tra luglio e novembre 2022) che avevano registrato tra dicembre 2019 e luglio 2022 un incremento dei depositi di oltre 130 miliardi di euro, mentre per la raccolta indiretta, cioè agli investimenti in titoli custoditi presso le banche (sia in gestione sia detenuti direttamente della clientela) si rileva un incremento, ben maggiore, di circa 82 miliardi tra luglio e novembre 2022, di cui 56,7 miliardi riconducili alle famiglie, 7 alle imprese e il restante agli altri settori (imprese finanziarie, assicurazioni, pubblica amministrazione).

I tassi di interesse sulla raccolta

A dicembre 2022, il tasso di interesse medio sul totale della raccolta bancaria da clientela (somma di depositi, obbligazioni e pronti contro termine in euro a famiglie e società non finanziarie) è in Italia lo 0,62%, (0,58% nel mese precedente) ad effetto: del tasso praticato sui depositi (conti correnti, depositi a risparmio e certificati di deposito), 0,46% (0,42% nel mese precedente); del tasso sui PCT, che si colloca allo 0,92 % (1,67% il mese precedente); del rendimento delle obbligazioni in essere, 2,12% (2,07% nel mese precedente.

Il margine tra tasso sui prestiti e tasso sulla raccolta

Il margine (spread) fra il tasso medio sui prestiti e quello medio sulla raccolta a famiglie e società non finanziarie, a dicembre 2022, in Italia risulta pari a 260 punti base (238 nel mese precedente), inferiore rispetto gli oltre 300 punti base di prima della crisi finanziaria (335 punti base a fine 2007). Vittorio Bellagamba