Rispunta il redditometro. Era stato abolito, nel 2018, in pieno governo Conte, in attesa di una formulazione aggiornata. Ora, con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, arrivano le nuove regole che consentiranno al fisco di misurare la spesa complessiva ed effettiva del contribuente mettendola in relazione a quanto dichiarato.
COME FUNZIONA
Con il nuovo redditometro il fisco amplia il numero di voci che indicano la capacità contributiva. Sono a disposizione 11 tipologie di nuclei familiari e 5 aree geografiche distinte. Saranno, poi, considerate sia le spese effettivamente sostenute sia l’ammontare del risparmio accantonato in ciascun anno. Sotto esame i redditi dal 2016 ad oggi (anche se le dichiarazioni sono quelle presentate nel 2018). In caso di differenze con quanto dichiarato, il Fisco può chiedere spiegazioni. I contribuenti avranno facoltà di difendersi e di dimostrare che il finanziamento delle spese è avvenuto con redditi diversi da quelli posseduti nel periodo d’imposta.
LE SPESE SOTTO LA LENTE
Si parte dai consumi di generi alimentari, bevande, abbigliamento e calzature: in questo caso viene preso in considerazione il valore della soglia di sussistenza della voce corrispondente individuata dall’Istat in assenza di dati presenti nel Sistema informativo dell’Anagrafe. Cioè in assenza di dati certi si presume una certa soglia di spesa. Attenti anche agli investimenti effettuati nel corso dell’anno, dalle azioni ai francobolli fino all’oro e ai preziosi. Il fisco passerà ai raggi X anche le spese per il mutuo o per pagare l’affitto, l’eventuale canone per il leasing immobiliare, le quote per l’acqua, il condominio, per la manutenzione o per eventuali agenti immobiliari. Il lungo elenco comprende poi gli assegni al coniuge, la bigiotteria, il barbiere, il parrucchiere.
INTRATTENIMENTI E SERVIZI
L’amministrazione potrà prendere in esame anche se si è in possesso o meno di un riscaldamento centralizzato. Potrebbe far scattare l’allarme anche la lavatrice nuova: saranno verificate le spese per mobili, elettrodomestici e servizi per la casa. Non sfuggono neanche i collaboratori domestici e altri beni e servizi per la casa (biancheria, detersivi, pentole). Poi le spese per la sanità a partire da medicinali e visite mediche, per l’assicurazione e anche il pagamento del bollo. Anche un nuovo cellulare, insieme alle spese per l’istruzione, possono finire sotto esame. Non sfuggono gli abbonamenti pay-tv, le attività sportive e i cavalli.