Martedì 16 Luglio 2024
ANTONIO TROISE
Economia

Il nuovo Patto di stabilità. L’economista: "Basta promesse facili, flat tax e pensioni a rischio"

Massimo Bordignon: molto dipende da come saranno utilizzate le risorse del Pnrr. "I partiti imparino a non fare campagne elettorali su impegni che non possono mantenere"

“Da ora bisogna cambiare passo. E’ finita l’epoca delle campagne elettorali che si trasformano in black friday, dove si promette di tutto e di più, come su flat tax e pensioni". Parola di Massimo Bordignon, una cattedra di Scienze delle Finanze all’Università di Firenze e un posto nell’European Fiscal Board della Commissione Ue, che spiega quali possono essere gli effetti sul nostro Paese delle nuove regole del Patto di stabilità e che cosa bisognerebbe fare per evitare guai.

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Professore, con la riforma del Patto staremo meglio o peggio?

"Dipende da come interpreteremo le nuove regole. Faranno bene al Paese se saremo capaci di adottare un approccio più razionale e meno emotivo alla politica fiscale. Altrimenti corriamo sicuramente dei rischi. L’idea di fondo è che i Paesi assumono un impegno pluriennale di risanamento dei conti, uscendo dalla logica dei vincoli fissati anno per anno. E portano avanti un programma che va da quattro a sette anni. Naturalmente, per ottenere più tempo e una riduzione del deficit più graduale, dovremo prendere impegni specifici su investimenti e riforme".

Massimo Bordignon
Massimo Bordignon

D’accordo, ma che fine faranno le promesse lanciate durante la campagna elettorale, a cominciare dal taglio delle tasse?

"I partiti dovrebbero finalmente imparare a non fare campagne elettorali su impegni che non possono mantenere".

Non crede che con la riforma del Patto i margini di manovra per politiche espansive o di spesa si siano drasticamente ridotti?

"In realtà il nuovo Patto è tollerante ma richiede impegni vincolanti. Bisogna avere più capacità di programmazione e spiegare all’opinione pubblica la reale situazione. Insomma, serve una maggiore razionalità".

Più di quella mostrata finora?

"Per la verità il Documento di Economia e Finanza e le politiche messe in atto dal nuovo governo hanno sorpreso positivamente tutti gli osservatori. Sono state tutte improntate a un grado di prudenza superiore alle aspettative. Vedremo se continuerà su questa strada anche nei prossimi mesi".

L’inflazione ha sicuramente semplificato la situazione, con le entrate che sono cresciute e la spesa che è rimasta più o meno ferma. Il problema, però, sono gli investimenti. Il ministro dell’Economia è preoccupato. Avrebbe voluto che almeno quelli del Pnrr uscissero dal perimetro del deficit.

"Comprendo la richiesta italiana di escluderli dalla spesa, ma i margini per fare gli investimenti ci sono. Del resto, non dimentichiamo che la parte del Pnrr a fondo perduto, che vale più o meno il 30% dell’intero programma, già oggi è esclusa dal deficit. Il problema è che ora bisognerà fare delle scelte, dal momento che si carà un vincolo complessivo sulla spesa netta".

Cosa succederà in concreto?

"Finora l’inflazione ci ha aiutato, riducendo il debito e aumentando le entrate. Ma dall’anno prossimo la situazione potrebbe cambiare".

Teme nuovi effetti anche sullo spread? Golman Sachs, ad esempio, già suggerisce di evitare i titoli italiani.

"Si tratta solo di suggerimenti a investire nel breve, nella prospettiva che lo spread possa aumentare nel caso in cui la Bce alzasse ulteriormente i tassi d’interesse. Ma il vero problema che abbiamo di fronte è quello della crescita. Non vedo difficoltà a rispettare le regole del nuovo Patto se l’economia tornerà a correre. E molto dipende da come sapremo utilizzare le risorse del Pnrr".

Risorse che, però, spediamo con il contagocce.

"Mostriamo a Goldman Sachs e alle società di rating che si si sbagliano e portiamo avanti il Pnrr, che ha effetti importanti perché non solo sostiene la domanda ma può migliorare l’offerta. Ci sono infrastrutture fondamentali che vanno realizzate. Pensiamo agli acquedotti. Però è tutto fermo. Forse, sarebbe più opportuno che il governo si concentrasse e affrontasse questi problemi".