Lunedì 23 Dicembre 2024
FRANCA FERRI
Economia

Identità digitale, lo Spid resta attivo. Quaranta milioni per la proroga

Trovati i fondi per i gestori del servizio, avanti altri due anni. Il sottosegretario Butti: "Razionalizzare il sistema"

Il sottosegretario Alessio Butti e la premier Giorgia Meloni

Roma, 6 aprile 2023 – Cessato pericolo: lo Spid, il Sistema pubblico di identità digitale che conta 34 milioni di utenti, resta attivo e operativo almeno per i prossimi due anni. È stato approvato in commissione Bilancio al Senato l’emendamento al decreto Pnrr, che prevede un contributo una tantum di 40 milioni ai gestori dell’identità digitale. Le convenzioni scadevano ad aprile e in mancanza di nuovi fondi, il rischio concreto era di veder sospendere il servizio in tempi brevissimi. Spid non è l’unico modo per identificarsi digitalmente, ma è di gran lunga il più diffuso: solo nel 2022, è stato utilizzato oltre un miliardo di volte per accedere a vari servizi della Pa (e non solo); nei primi tre mesi di quest’anno, le identificazioni con questa modalità state poco meno di 300 milioni.

Il contributo è destinato a coprire i costi per l’adeguamento delle infrastrutture tecnologiche, adeguamento necessario sia per la crescente domanda da parte di utenti e service provider pubblici, sia per garantire l’allineamento costante dei dati comunicati in fase di richiesta delle identità digitali con i dati presenti in Anpr (Anagrafe nazionale delle popolazione residente). "È un primo passo avanti fondamentale verso il processo di razionalizzazione del sistema dell’identità digitale – sottolinea sottosegretario di Stato con delega all’Innovazione, Alessio Butti –. Si tratta di un’iniziativa che ho voluto fortemente, non solo per assicurare la continuità operativa del servizio, ma anche e soprattutto per garantire gli adeguamenti tecnologici necessari affinché tutti i cittadini possano beneficiare di un’identità digitale sempre più sicura, affidabile ed efficiente".

Di mandare in soffitta Spid per sostituirlo con un sistema unico di identificazione, coerente con gli standard richiesti dalla Ue e basato sulla Carta di identità elettronica (CIE), si parla ormai da qualche mese, ma è evidente che il passaggio andrà gestito in tempi congrui. Nel frattempo, da aprile diventa più semplice l’identificazione tramite CIE: non sarà più necessario inquadrare il qrcode con lo smartphone, ma si potrà utilizzare una password temporanea per il livello di accesso 3, quello di massima sicurezza.