All’ultimo annuncio, finalmente Ita-Lufthansa decolla. Dopo un fine settimana di trattative serrate, la fumata bianca è arrivata poco prima della scadenza del termine per la consegna all’Ue del piano d’integrazione fra le due compagnie, fissata per la mezzanotte di ieri. Lo scoglio principale, poi superato, era lo sconto richiesto dai tedeschi, una mossa che aveva irritato il Mef e bloccato la firma dei documenti che le parti erano già pronte a inviare a Bruxelles. Fonti vicine al dossier precisano come i tedeschi abbiano fatto dei passi avanti notevoli pur di non far saltare l’accordo. Stando alle ultime indicazioni trapelate, Lufthansa ora potrebbe rinunciare sia a dilazionare l’acquisto del 49% di Ita (la seconda rata dell’investimento), sia alla clausola di aggiustamento del prezzo.
Nei giorni scorsi l’Ue aveva messo in guardia da un possibile fallimento dell’accordo, con la ricerca di un partner alternativo che comporterebbe di ricominciare l’iter per le fusioni: un processo lungo, arrivato al traguardo il 3 luglio scorso dopo complessi negoziati. La Commissione, infatti, ha chiesto alle due compagnie aeree di liberare una serie di slot per garantire la tutela della concorrenza nei segmenti di mercato ritenuti critici dall’Antitrust Ue. I soggetti che dovrebbero rilevare questi slot sono easyJet, Air France e Iag. In particolare la low cost britannica farà concorrenza a Milano-Linate e sulle rotte tra l’Italia e l’Europa centrale, mentre Air France e Iag (holding di British, Iberia, Vueling e Aer Lingus) opereranno tramite i loro hub sui lunghi collegamenti da Fiumicino verso Washington, San Francisco e Toronto.
A maggio 2023 Lufthansa e il Mef – che detiene il 100% dell’ex Alitalia – si sono accordate sulla cessione per 325 milioni del 41% di Ita, come primo passo dell’acquisto fissato a un prezzo complessivo attorno agli 830 milioni. Scorsa settimana, però, il dialogo sia è arenato bruscamente sul prezzo della seconda tranche delle azioni, con i tedeschi che chiedevano uno sconto e il Mef che ha opposto un secco rifiuto, pretendendo il rispetto integrale dell’accordo. Ma alla fine la luce verde è arrivata, anche perché il Giubileo è alle porte e si promettono affari d’oro per tutti. Ora le nozze dovrebbero ricevere l’ultimo placet di Bruxelles entro la fine di novembre.