Sabato 31 Agosto 2024
RUBEN
Economia

I giganti del web e le imposte: snodo cruciale

Il governo Meloni deve rafforzare la Digital service tax per garantire l'equa tassazione dei colossi del web e riscuotere più entrate fiscali a vantaggio dei servizi pubblici.

Ruben

Razzante

Il dibattito sulla tassazione dei colossi del web dovrebbe emanciparsi dai tatticismi delle singole forze politiche e guardare all’interesse nazionale. In questo senso la sostanziale unanimità raggiunta alla Camera sull’ordine del giorno alla delega fiscale presentato dal Movimento 5 Stelle può stimolare una convergenza tra maggioranza e opposizione su un tema cruciale per il futuro dell’economia nazionale, non solo di quella digitale. Si sa che le entrate fiscali sono decisive per le scelte di destinazione d’uso delle risorse pubbliche e che, pertanto, più tasse lo Stato riesce a riscuotere più ampia sarà la gamma di servizi che esso riuscirà a garantire ai suoi cittadini. In base all’ordine del giorno pentastellato, il governo dovrà "garantire la piena ed effettiva tassazione dei ricavi conseguiti sul territorio nazionale per tutte le imprese appartenenti a gruppi multinazionali e nazionali non aventi una stabile organizzazione sul territorio nazionale, anche valutando l’opportunità di rafforzare il potere di accertamento dell’Agenzia delle Entrate".

Si coglie tra le righe un riferimento a quell’uguaglianza fiscale più volte invocata negli anni per bilanciare lo strapotere dei giganti della Rete ma mai effettivamente tradottasi in scelte legislative coerenti e conseguenti. Esiste dal 2019 nel nostro Paese un’imposta sui servizi digitali, che si applica nella misura del 3% sui ricavi derivanti dalla fornitura di alcuni servizi. Si tratta di una versione annacquata della Digital service tax o web tax, che ha portato nelle casse del fisco in tre anni, tra il 2020 e il 2022, cifre modestissime (poco meno di un miliardo di euro). La fiscalità dei dominatori dello spazio virtuale dovrebbe essere regolamentata su base internazionale, ma l’Ocse ha di recente congelato la Global minimum tax fino al 2025. Nel frattempo Il governo Meloni dovrebbe rafforzare l’attuale Digital service tax nazionale per renderla più equa ed efficace.