Mercoledì 2 Ottobre 2024
SANDRO NERI
Economia

I dati del private equity. Continuano a crescere gli investimenti nei marchi

Confimprese: nei primi sei mesi dell’anno toccati i 208 milioni di euro

I dati del private equity. Continuano a crescere gli investimenti nei marchi

Mario Resca, presidente di Confimprese

Prima la buona notizia: il settore finanziario continua a investire nel segmento retail. Poi quella meno incoraggiante: nel 2023 i capitali esteri immessi nel sistema italiano sono diminuiti del 40 per cento. L’Italia, infatti, è riuscita ad attrarre solo 18 miliardi, la metà della Spagna. Colpa delle forti tensioni che si riverberano sui mercati. "Il calo delle operazioni di private equity e venture capital nel retail è legato alla crisi geopolitica internazionale degli ultimi due anni che ha creato un clima di maggiore cautela e selettività da parte degli investitori finanziari", spiega Mario Resca, presidente di Confimprese, che ieri a Milano ha fatto il punto sul settore e presentato i dati di una ricerca dell’Aifi-PwC su retail e finanza.

Gli investimenti del private equity in questo settore, dal punto di vista dell’ammontare delle risorse, sono in crescita. Più precisamente, nel primo semestre del 2024 si registrano 208 milioni di euro di investimenti, contro i 69 del primo semestre 2023. Sono inoltre 8 i deal chiusi rispetto a 6 dello stesso periodo dello scorso anno. Nel complesso il peso del retail sul totale mercato delle operazioni di private equity è del 5%, in crescita sul periodo 2016-2023. Nel 2024 sono state annunciate e in larga parte chiuse 14 operazioni finanziarie e ulteriori quattro operazioni sono state annunciate da parte di investitori strategici come Richemont, Miroglio, L’Occitane, Fressnapf. Occorre tuttavia una maggiore spinta sul fronte degli investimenti esteri, osserva Confimprese, che conta 16 associati attualmente partecipati da fondi, per un fatturato di circa 2.4 miliardi di euro. Se i dati del 2024 mostrano una modesta dinamicità, precisa la ricerca presentata a Milano, non va tuttavia dimenticato che il 2022 rimane l’anno record per le operazioni private equity e venture capital nel retail, con 859 milioni di euro di investimenti a fronte di 31 deal. "Nei due anni successivi, la situazione geopolitica internazionale, l’inflazione che ha raggiunto livelli record in Italia, l’aumento dei tassi di interesse e una forte volatilità dei mercati hanno prodotto una forte stagnazione dei consumi", che nel progressivo gennaio-agosto 2024 rispetto al gennaio-agosto 2023 ha fatto registrare una flessione dello 0,4%. "Le aziende retail moderne e capaci di combinare strategie multicanale e di interpretare i dati raccolti dai consumatori per offrire prodotti e servizi rispondenti alle loro necessità – sottolinea Resca – sono imprese importanti e potenzialmente interessanti anche per gli investitori finanziari, ma sono anche esposte all’evoluzione dei consumi e alle variazioni del potere di acquisto dei consumatori e qualcuno può percepirle più vulnerabili in momenti di contrazione del potere di acquisto o particolarmente forti in cicli espansivi".

Decisiva, per il sistema-Paese, la sfida di migliorare la capacità di attrarre investimenti esteri. Ma anche il retail dovrà cambiare, riducendo la sua frammentazione. "I fondi di private equity interessati al retail – spiega Emanuela Pettenò, consumer & markets deals leader di PwC Italia – guarderanno soprattutto ad asset e a modelli di business resilienti, con forte potenziale di crescita organica e inorganica sul mercato nazionale".