Honda e Nissan convolano a nozze, dando vita al terzo gigante mondiale dell’auto. Una fusione che il mercato attendeva da tempo, spinta dalla crisi del settore e dalla concorrenza Usa e cinese nell’elettrico. In un comunicato congiunto, ieri la seconda e la terza casa automobilistica giapponese hanno reso noto di aver siglato un memorandum d’intesa che porterà all’integrazione dei due iconici brand e a costituire una holding nella quale potrebbe essere inclusa anche Mitsubishi Motors, già partecipata di Nissan, per un valore totale di 58 miliardi di dollari.
La tabella di marcia dell’operazione prevede l’esecuzione di un accordo definitivo entro il prossimo giugno, le assemblee degli azionisti ad aprile 2026 e il delisting dalla Borsa di Tokyo dei titoli Nissan e Honda dall’estate 2026. Ad agosto 2026 è prevista la quotazione della nuova entità, grazie alla quale i due costruttori saranno in grado di condividere gli ingenti costi di ricerca e sviluppo attraverso l‘integrazione della componentistica comune e di ottimizzare le spese di produzione. Honda nominerà la maggioranza del consiglio di amministrazione della holding, compreso il proprio capo azienda.
A livello globale le vendite combinate dalla fusione di Honda e Nissan, con la presenza della Mitsubishi che sarà definita entro il prossimo gennaio, sono ammontate a circa 8 milioni di veicoli nel 2023, dietro a quelle di Toyota e Volkswagen. L’integrazione dei due storici marchi giapponesi segnerebbe il più grande riassetto dell’industria automobilistica globale da quando Fca e Psa si sono fuse nel 2021 per creare Stellantis in un deal da 52 miliardi di dollari. Dopo il divorzio di Nissan da Renault, si era parlato di un possibile interesse di Stellantis per il marchio francese, ipotesi però smentita da Jean Philippe Imparato, responsabile europeo della casa franco-italiana.
Già nel marzo scorso Honda e Nissan avevano concordato di avviare uno studio di fattibilità per una partnership strategica nell’assemblaggio di veicoli elettrici, compreso lo sviluppo di tecnologie software correlate, per ridurre i costi e migliorare la competitività. Lo scorso novembre, inoltre, Honda aveva rivisto al ribasso le previsioni di utile per l‘anno fiscale in corso a 950 miliardi di yen (5,9 miliardi di euro), con un calo del 14,2% rispetto all‘anno precedente, a causa del rallentamento delle vendite in Cina. Nello stesso tempo Nissan aveva annunciato un piano per tagliare 9.000 posti di lavoro e ridurre la capacità produttiva globale del 20%, citando le difficoltà delle proprie attività negli Stati Uniti e in Cina.
I mercati hanno reagito positivamente alla formalizzazione delle trattative. Alla Borsa di Tokyo l‘indice Nikkei è avanzato dell‘1,19%, con Honda che ha chiuso a +3,82%, Nissan a +1,58% e Mitsubishi a +5,25%.