Mercoledì 17 Luglio 2024
MADDALENA DE FRANCHIS
Economia

Guppies, cosa sono. Perché il mutuo non è più una priorità per gli under 40

Il nuovo trend sul mercato immobiliare internazionale che di recente si sta affermando anche nel Bel Paese

I 'guppies', la categoria degli under 40 che cambierà il mercato immobiliare

I 'guppies', la categoria degli under 40 che cambierà il mercato immobiliare

Roma, 10 ottobre 2023 – Il trend ha preso piede da tempo sul mercato immobiliare internazionale e va affermandosi anche in Italia: l’acquisto di una casa di proprietà non è più una priorità per gli under 40. Il neologismo che definisce questa tendenza, appositamente coniato nel mondo anglosassone, è ‘guppies’ (letteralmente, ‘given up property’, ovvero ‘rinuncia alla proprietà’). Gli esperti scommettono che saranno loro a rivoluzionare, nel prossimo futuro, il settore della compravendita di abitazioni. 

Gli studi

Secondo una recente ricerca, citata dal magazine online Business insider, nel Regno Unito il 42% degli under 40 non possiede un’abitazione e non prevede di acquistarne una nei prossimi dieci anni. Non si tratta, in gran parte dei casi, di persone a basso reddito, anzi: tra loro, più di uno su tre (38%) guadagna oltre 60mila sterline all'anno (l’equivalente di 70mila euro).

Anche un altro studio, menzionato dal Daily mail, conferma che solo il 22,5% dei giovani britannici tra i 25 e i 34 anni possiede una casa di proprietà. Infine, sulla base di un sondaggio condotto da Zoopla, azienda britannica attiva nel settore della compravendita di immobili, l’incremento del costo della vita - che sta interessando tutta l’economia europea, unito alla crescita dei tassi d’interesse per accendere un mutuo e ai prezzi sempre più elevati delle abitazioni – è indicato, dal 50% delle giovani generazioni, tra i principali fattori in grado di ostacolare l’acquisto di una casa di proprietà.  

Ritratto dei ‘guppies’

Ecco, allora, affermarsi la categoria dei ‘zuppiera’, professionisti under 40 che hanno rinunciato all’acquisto di una casa di proprietà e non la considerano più uno status symbol, come accadeva in passato. Rappresentano l’antitesi esatta degli ‘yuppies’, i dinamici professionisti urbani degli anni ‘80 e ‘90 che, al contrario dei giovani d’oggi, non avevano problemi ad acquistare un immobile.

Oggi, come dimostra un’altra ricerca ripresa da Business Insider, commissionata dall’associazione nazionale degli agenti immobiliari americani, l'età media degli acquirenti di una prima casa è salita a 36 anni, mentre la soluzione più adottata dai giovani è ancora quella di prendere una casa in affitto, da soli o in condivisione con parenti, amici, partner e colleghi, così da dimezzare i costi e le spese. In alternativa, per i guppies rimane sempre valida la possibilità di rimanere a vivere sotto lo stesso tetto coi genitori, opzione preferita dal 14,4% del campione.

La situazione in Italia: cresce l’interesse per le aste immobiliari

La fotografia che arriva dal mondo anglosassone si riflette anche in Italia: secondo gli ultimi dati Eurostat disponibili, relativi all’anno 2021, il 71% dei giovani di età compresa tra i 18 e i 34 anni viveva ancora assieme ai genitori. Un’intera generazione, dunque, è frenata sia da stipendi troppo bassi che dall’esplosione dei costi immobiliari e dei mutui. Si sta facendo strada, tuttavia, una terza alternativa per l’acquisto di una casa: oltre all’affitto e al rimanere a vivere in casa con i genitori, sempre più persone prendono in considerazione l’acquisto di un immobile all’asta.

Tale modalità di vendita ha registrato un’impennata nel periodo post-Covid, anche grazie alla possibilità di poter presentare offerte e partecipare alle vendite all’incanto online, in via telematica. Secondo le stime fornite dagli esperti di App – Aste private professionali (una tra le principali sale d’asta attive nel settore immobiliare privato italiano), l’acquisto di una casa all’asta può portare, in media, anche a un risparmio del 20/25% rispetto al valore di mercato dell’immobile. Il mondo delle aste immobiliari e le logiche che lo governano, non sempre di facile comprensione per chi vi s’affaccia per la prima volta, presuppongono tuttavia la necessità di doversi affidare al supporto di un notaio o di altre figure professionali qualificate ed esperte del settore.

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