Firenze, 30 luglio 2016 - POSITIVITÀ. Ed entusiasmo. «La più bella soddisfazione è lavorare col mio team, tutti insieme, con piacere, su progetti nuovi. Evitando di bastonare chi fa un errore. Perché quando si rischia si può anche sbagliare», racconta Marco Bizzarri, Presidente e Ceo di Gucci dal dicembre 2014, nel suo studio a Casellina, alle porte di Firenze nel comune di Scandicci, cuore pulsante del brand che sta vivendo un nuovo Rinascimento, creativo, imprenditoriale, di business e di cultura di prodotto. «Ora in azienda c’è molto entusiasmo – continua Bizzarri – io parlo con tutti, ho incontri continui col personale, siamo 11mila tra Italia e mondo, specie coi giovani: con loro vedi il futuro dell’azienda, l’energia che verrà».
Marco Bizzarri, Ceo Gucci
Presidente Bizzarri, sono appena usciti i risultati del Gruppo Kering di cui fa parte anche Gucci. E sono molto lusinghieri per voi. Ce li racconta? «Siamo molto soddisfatti – dice Bizzarri, che appena arrivato ha scommesso tutto sul talento e l’intuito creativo di Alessandro Michele – perché le vendite del secondo trimestre 2016 sono in forte crescita, +7,4%, e hanno raggiunto nei primi sei mesi dell’anno 1.948 miliardi di euro. Un risultato che ha ancora più valore perché questi sono guadagni veri. Nel secondo trimestre del 2015 avevamo registrato un +4,6%, ma le vendite di un anno fa avevano risentito in modo rilevante dei saldi. Ora sono cresciute in modo importante le vendite a prezzo pieno».
Un ottimo risultato considerando la crisi che il brand stava attraversando prima del suo arrivo... «La nuova idea creativa ci ha ripagato, e velocemente. Quando sono arrivato in Gucci si parlava di chiudere i laboratori, soprattutto quelli della pelletteria. Oggi il ritorno immediato del consumatore, specie dei Millennials, sullo stile di Gucci è lampante, per le scarpe, per le borse, per la pelletteria e anche per l’abbigliamento donna, che sono le categorie di maggior successo».
I ricavi del 2015 hanno sfiorato i 4 miliardi. Con i risultati di questi primi sei mesi dove conta di arrivare? «Il mio obiettivo è di raggiungere i 6 miliardi – continua il Presidente Bizzarri – e questo è solo l’inizio. Più che un sogno credo che sia un’ambizione corretta».
Gran restyling anche per i negozi nel mondo? «Sì, ne abbiamo già rifatti 100 su 500».
Qual è la prima necessità di oggi? «Aumentare la capacità produttiva, almeno di un 20% in più. E per questo assumeremo 200 persone. Conto di ampliare i fornitori esistenti, in tutta Italia e molto nell’area fiorentina. Qui abbiamo un grande progetto».
Ce lo racconta? «Premetto che per Gucci il Made in Italy è la chiave di tutto, non delocalizziamo niente, anche perché la filiera ha dimostrato di seguire egregiamente la creatività di Alessandro Michele e il nostro artigianato è sempre più alto. Tolleranza zero se il prodotto non è eticamente corretto. Per questo ho deciso che l’immobile ex Matec che abbiamo acquistato nel 2013 diventerà il Centro di Eccellenza di Gucci per l’area pelletteria e calzature. Sarà pronto nel 2018, qui lavoreranno 700 persone, su due piani per 37mila mq. È un progetto unico, che nessun altro marchio del lusso ha mai tentato. Riunirà il meglio di innovazione, ricerca e sviluppo del prodotto con competenze di cui beneficerà l’intero indotto».
Come sono i vostri rapporti con le istituzioni del territorio? «Sono ottimi. Qui le istituzioni non creano ostacoli, ma propongono soluzioni».