Sabato 27 Luglio 2024
EVA DESIDERIO
Economia

Gruppo Kering, vendite ancora in calo. Male il marchio Gucci

Per il colosso del lusso guidato da Francois-Henri Pinault, sono ancora una volta in calo, e non di poco. La ripresa delle vendite dei suoi marchi del lusso e superlusso ancora non arriva. I dati della semestrale

Kering crolla in Borsa (-14%) dopo il profit warning

ll presidente e Ceo del Gruppo Kering, Francois-Henri Pinault

Parigi, 24 luglio 2024 –  I conti del Gruppo Kering, che fa capo al presidente e Ceo Francois-Henri Pinault, sono ancora una volta in calo, e non di poco. Il colpo d’ali della ripresa delle vendite dei suoi marchi del lusso e superlusso ancora non arriva e non resta che pazientare ancora un po’. Una guerra di nervi anche per i mercati che “leggono” la crisi di un mondo dorato e sfavillante che non c’è più e che fatica a ritrovare l’ottimismo pre-Covid.

Prosegue con i conti di Kering la settimana delle semestrali delle aziende e gruppi del lusso. Martedì la corsa un po’ in frenata anche quella e quindi la delusione legata a Lvmh, leader mondiale nel settore: i ricavi sono calati dell’1% a 47,1 miliardi, l’utile operativo è sceso del 14% ed entrambi i dati sono stati inferiori alle attese degli analisti. Da qui la giornata difficile per tutti i titoli quotati, da Milano a Parigi e passando per Londra e New York.

Ma torniamo a Kering e a Pinault che già ad inizio anno non ha nascosto i risultati non incoraggianti dei suoi brand, quasi a voler mettere le mani avanti e dire: signori, un mondo sta cambiando, cerchiamo di fare il possibile per resistere.

"In un contesto di mercato complesso, che grava sia sulle vendite che sulla nostra redditività – ha dichiarato oggi Francois Henri Pinault in margine ai risultati dei primi sei mesi di Kering – stiamo lavorando intensamente per creare le condizioni di un ritorno della crescita. Le nostre Maison proseguono nelle loro traiettorie di investimento per arricchire l’offerta, rafforzare l’impatto delle attività di comunicazione e consolidare l’esclusività della distribuzione. È nostro obiettivo di far sì che ognuno di questi investimenti sia in grado di generare valore nel lungo periodo. Nonostante lo scenario corrente continui a condizionare il raggiungimento dei nostri obiettivi, la nostra determinazione e fiducia sono più forti che mai”, conclude fiducioso Pinault.

Da gennaio a giugno 2024 il Gruppo Kering ha registrato vendite pari a 9,018 miliardi di euro (-11% a tassi comparabili e tassi correnti). Il Risultato operativo corrente pari a 1,582 miliardi di euro, -42% a tassi comparabili, per un’incidenza sulle vendite pari al 17,5%. Nel mondo ha 1801 negozi diretti. I Risultati del Secondo Trimestre (Aprile-Giugno 2024) avevano fatto regitrare vendite pari a 4,514 miliardi di euro, in calo del -11% sia a tassi comparabili che correnti.

Per Gucci che è il marchio più importante del Gruppo e fino a poche stagioni fa il più profittevole, tutto sommato le vendite di questo primo semestre 2024 sono pari a 4,1 miliardi di euro (-20% a tassi correnti; -18% a tassi comparabili, con Vendite retail a -20%, e vendite wholesale a -9%. Il risultato operativo corrente è pari a un miliardo di euro (per un’incidenza sulle vendite del 24,7%), in calo del -44%. Nel Secondo trimestre: Vendite di Gucci sono state pari a 2 miliardi di euro (-20% a tassi correnti; -19% a tassi comparabili), mentre i negozi nel mondo sono 536.

Poca luce sfavillante anche per Saint Laurent con le vendite del primo trimestre di quest’anno pari a 1,4 miliardi di euro (-9% a tassi correnti; -7% a tassi comparabili). Vendite retail: - 6%, Vendite wholesale: -25%. Risultato operativo corrente pari a 316 milioni di euro (22% di incidenza sulle vendite), in calo del 34%. Nel Secondo trimestre Saint Laurent ha venduto per :701 milioni di euro (-9% a tassi correnti e comparabili), con 320 negozi.

Non male Bottega Veneta con vendite nel primo semestre pari a 836 milioni di euro (in linea con il primo semestre 2023 a tassi correnti; +3% a tassi comparabili), per Vendite retail: +8% e Vendite wholesale: -19%. Risultato operativo corrente pari a 121 milioni di euro (14,5% di incidenza sulle vendite), in calo del -28%. Nel Secondo trimestre: Vendite pari a 448 milioni euro (+2% a tassi correnti; +4% a tassi comparabili), per 301 negozi nel mondo. nel primo semestre del 2024 si attestano a 1,7 miliardi di euro (-7% a tassi correnti e -6% a tassi comparabili).

Per gli altri marchi di Kering le vendite del secondo trimestre del 2024 segnano un calo del 5% a tassi comparabili, con performance differenti a seconda dei marchi. Le Maison di gioielleria Boucheron e Pomellato registrano entrambe una crescita a due cifre. Le vendite di Balenciaga hanno confermato una progressiva ripresa. Alexander McQueen prosegue nella sua transizione creativa, mentre Brioni è in crescita a due cifre. Il risultato operativo corrente degli altri marchi nel primo semestre del 2024 ammonta a 44 milioni di euro, per un’incidenza sulle vendite pari al 2,6%.

Molto bene gli occhiali e .profumi. Nel primo semestre del 2024, le vendite di Kering Eyewear e Corporate hanno raggiunto 1,1 miliardi di euro. La performance riguarda essenzialmente all'attività di Kering Eyewear e di Kering Beauté, quest'ultima comprendendo le vendite di Creed. Il fatturato di Kering Eyewear nel primo semestre del 2024 raggiunge i 914 milioni di euro, in crescita del 5% a tassi correnti e del 6% a tassi comparabili. Nel primo semestre, il risultato operativo corrente di Kering Eyewear raggiunge i 196 milioni di euro. Nel corso del secondo trimestre, le vendite di Kering Eyewear sono cresciute del 3% a tassi comparabili così come a tassi correnti, sostenute dal buono sviluppo dei marchi del portafoglio

Le previsioni per i mesi futuri del 2024 non sono rosee.“Alla luce delle incertezze che continuano a incidere sull’evoluzione della domanda dei consumatori di lusso nei prossimi mesi – dice il comunicato ufficiale del gruppo parigino – e a seguito del rallentamento registrato nella prima metà del 2024, il risultato operativo corrente di Kering nella seconda metà del 2024 potrebbe essere inferiore di circa il 30% rispetto alla seconda metà del 2023”.