Anche Elon Musk entra nella corsa dell’intelligenza artificiale: ha infatti svelato caratteristiche e dettagli di “Grok“, l’IA generativa sviluppata dalla sua startup xAI. Per il proprietario di X, Tesla e SpaceX, “sotto alcuni aspetti, si tratta chiaramente della miglior intelligenza artificiale attualmente esistente”. Grok è strettamente connessa a X (l’ex Twitter), la piattaforma social che Musk ha comprato poco più di un anno fa, portando avanti una serie di cambiamenti a dir poco discussi.
Informazioni in tempo reale
“Grok ha accesso in tempo reale alle informazioni tramite X, il che gli conferisce un grande vantaggio rispetto ad altri modelli”, ha affermato il patron di X, Tesla e SpaceX. Uno dei principali problemi evidenziato in questi mesi, riguardo alle IA, è proprio il ‘corpus’ di dati con cui vengono istruite ed allenate: e sicuramente avere una base ampissima e in continua evoluzione come quella del social potrebbe diventare un punto di forza di Grok. Ma potenzialmente è anche una debolezza: se l’IA viene ‘nutrita’ con informazioni sbagliate, darà risposte sbagliate.
Un po’ di ironia
Questa però non sarà è l’unica caratteristica notevole del nuovo modello di AI: è stato progettato per avere un po’ di umorismo nelle risposte, ha detto Musk: una caratteristica – tutta da verificare – che dà fin d’ora una possibile spiegazione a eventuali risposte bizzarre date da Grok. “Ama il sarcasmo”, sottolinea Musk, che ridendo afferma “mi chiedo chi possa averlo diretto in quel modo”, riferendosi chiaramente a se stesso.
Cosa significa Grok
Anche il nome scelto non sembra affatto casuale: in inglese, ’Grok’ è un neologismo nato negli anni ’60, in relazione alla cultura hippie prima e a quella informatica poi. Il verbo ’to grok’ significa: “capire fino in fondo, afferrare completamente un concetto e farlo proprio“. Fu inventato da Robert A. Heinlein nel suo romanzo del 1961 “Straniero in terra straniera“: era una parola in linguaggio marziano che significava letteralmente “bere” e, per senso traslato, figurativamente “comprendere”, “amare” o “essere uno con”. Tutte definizioni che oggi possono diventare inquietanti, se applicate a una intelligenza artificiale.
Chi potrà usarla subito
I primi a provare la nuova IA saranno, ovviamente gli utenti di X. Non tutti, quelli che hanno l’abbonamento Premium+, quello che per 16 dollari al mese esclude la pubblicità dal feed del sociale: “Non appena verrà rilasciato in versione test xAI Grok sarà disponibile per tutti gli abbonati Premium+ su X”, ha annunciato lo stesso Musk.
Dal 2015 a oggi
L’entrata del multimiliardario di origine sudafricana nella gara delle IA non è certo un fulmine a ciel sereno, anzi. Il fondatore di Tesla era stato, nel 2015, tra i fondatori di OpenAi, l’azeinda che ha poi sviluppato ChatCpt (era uscito dalla società nel 2018, per divergenze con gli altri partner, Sam Altman e Ilya Sutskeve sulla visione degli sviluppi futuri). E’ del 12 luglio di quest’anno l’annuncio della fondazione di xAI, guidata da Musk e da ex dipendenti di DeepMind, OpenAI, Google Research, Microsoft Research, Tesla e dell’Università di Toronto, e assistita da Dan Hendrycks, direttore del Center for AI Safety, un’organizzazione no-profit di ricerca sull’intelligenza artificiale.