di Claudia Marin
Il governo mette un primo stop ai rischi per la sicurezza nazionale derivanti dal controllo cinese in Pirelli, attraverso l’esercizio dei poteri speciali "golden power". Una decisione che trova sponda anche nella richiesta del Pd di intervenire con urgenza nel caso nato dal cambio dei patti parasociali nella governance del Gruppo italo-cinese. "La decisione del governo – si spiega da Palazzo Chigi – nel rispetto del principio di proporzionalità, prevede apposite prescrizioni per la tutela dell’asset strategico costituito da sensori Cyber impiantabili negli pneumatici". Ovvero di sensori capaci di fornire informazioni rilevanti e dati sensibili sulle auto sulle quali sono installati negli pneumatici. "Serve per proteggere dati sensibili dalla Cina", ha sintetizzato il ministro degli esteri, Antonio Tajani.
Dunque, Pirelli e la sua tecnologia cyber sono al riparo, anche se il nuovo patto tra Sinochem (37%) e Camfin (14,1%) rafforza i cinesi nella governance perché il governo ha deciso di usare lo scudo del Golden Power dotando il gruppo italiano di una serie di strumenti per la tutela dell’asset strategico, tra i quali un nulla osta di sicurezza industriale strategico che prevede limiti di accessibilità alle informazioni. Pirelli poi "istituirà anche una unità organizzativa autonoma per la sicurezza" e "per alcune decisioni strategiche del Cda" ci vorrà "un voto di almeno i 45 del consiglio di amministrazione", ovvero una maggioranza qualificata.
L’Italia, a fine 2019, ha allargato il tipo di tecnologie che rientrano nel Golden Power e tra questi rientrano anche asset rilevanti e strategici detenuti da Pirelli: tecnologie critiche e algoritmi, inclusi quelli proprietari, legati allo sviluppo e digitalizzazione di processi e prodotti, con l’applicazione dell’Ai e della sensoristica sviluppata e commercializzata dalla società. In particolare, il governo ha voluto tutelare i sensori Cyber impiantabili negli pneumatici, in grado di raccogliere dati del veicolo su assetti viari, geolocalizzazione e stato delle infrastrutture. Le informazioni così raccolte possono essere trasmesse a sistemi di elaborazione cloud e super calcolatori per la creazione, tramite intelligenza artificiale, di complessi modelli digitali utilizzabili in sistemi all’avanguardia come Smart city e digital twin. "La rilevanza di questa tecnologia è individuabile in una pluralità di settori: automazione industriale, machine to machine communication, machine learning, manifattura avanzata, intelligenza artificiale, tecnologie critiche per la sensoristica e attuatori, Big Data e Analitycs" diventando così una "tecnologia critica di rilevanza strategica nazionale".
"L’uso improprio di questa tecnologia può comportare notevoli rischi non solo per la riservatezza dei dati degli utenti, ma anche per il possibile trasferimento di informazioni rilevanti per la sicurezza" spiega Palazzo Chigi e così le prescrizioni che ha imposto al socio cinese "hanno lo scopo di creare una rete di misure che tutelano l’autonomia di Pirelli e del suo management; la sicurezza delle procedure; la protezione delle informazioni di rilevanza strategica; il know-how posseduto dalla società".