Roma, 21 novembre 2024 – Sono il corpo di magistrati più numeroso (1.230) e maggiormente diffuso sul territorio nazionale ma i giudici di pace sono in affanno, e più ancora i cittadini che si rivolgono a loro per avere giustizia.
Il Giudice di Pace appartiene all'ordine giudiziario così come il magistrato ordinario ma, a differenza di questo, è un magistrato onorario a titolo temporaneo. Attualmente il giudice di pace è competente per le cause aventi per oggetto:
- beni mobili il cui valore non ecceda i 10.000 euro
- il risarcimento del danno prodotto dalla circolazione di veicoli e natanti, purché il valore della controversia non superi i 25.000 euro
- per le cause di opposizione alle ingiunzioni di cui alla legge 24 novembre 1981, n. 689, entro il limite di 15.493,71 euro, con le eccezioni e le limitazioni previste dall'art. 22 bis della stessa legge
- per le controversie in materia di opposizione al verbale di accertamento di violazione del codice della strada (art. 204-bis); per opposizione all’ordinanza-ingiunzione ex art. 3 R.D. 639/1910 nel limite di valore di 5.000 euro.
Sono poi competenti, senza limite di valore, per le cause relative a:
- apposizione di termini ed osservanza delle distanze stabilite dalla legge, dai regolamenti o dagli usi riguardo alla piantumazione degli alberi e delle siepi
- misura e modalità d'uso dei servizi di condominio di case
- rapporti tra proprietari o detentori di immobili adibiti a civile abitazione in materia di immissioni di fumo o di calore, esalazioni, rumori, scuotimenti e simili propagazioni che superino la normale tollerabilità.
Ma a partire dal 30 ottobre 2025 le competenze si ampliano, tra l’altro, a:
- liti su beni mobili fino a 30.000 euro
- per i danni da circolazione fino a 50.000 euro.
Tutte materie di cui verrebbero sgravati i tribunali: tanto che il “trasloco”, già previsto per il 2021 e rinviato, potrebbe aiutarli a raggiungere gli obiettivi di efficienza fissati dal Pnrr. Mentre nessun target è stabilito per i giudici di pace.
Il problema oggi è che i giudici di pace in servizio sono solo il 35% di quelli previsti nelle piante organiche. I giudici di pace rappresentano la giustizia di prossimità: distribuiti in 390 uffici (i tribunali sono 140), nel 40% dei casi ci si è rivolti ai giudici di pace per recuperare crediti con oltre 400mila procedimenti monitori.
Più di 150mila cause hanno invece riguardato beni mobili, 140mila opposizioni a sanzioni amministrative, quasi 120mila risarcimenti per sinistri stradali e 18mila l’immigrazione. Tutto finisce sulle scrivanie dei 1.230 giudici di pace in servizio, secondo i dati del Csm: il 35% dei 3.481 previsti in organico. Una situazione di affanno evidenziata anche dal monitoraggio svolto dall’Organismo congressuale forense su un campione di 205 uffici.
Dall’analisi emerge che le carenze di magistrati sono diffuse in tutta Italia, ma colpiscono di più gli uffici maggiori: infatti, in quelli con più di 50 giudici in pianta organica, solo il 21% è in servizio. Inoltre gli organici del personale amministrativo vanno aggiornati e, sul fronte della digitalizzazione, gli strumenti sono carenti e gli applicativi non sono correttamente parametrati alle attività. Tra gli uffici più penalizzati c’è quello di Torino dove in pianta organica ci sono 139 giudici di pace, ma solo sette sono presenti.