Giovedì 12 Dicembre 2024
REDAZIONE ECONOMIA

Giubileo 2025, non solo Roma: fondi e investimenti per i luoghi di culto in Italia. Le città interessate

Molti i soldi sul tavolo, sia per quanto riguarda gli investimenti che per i possibili introiti dai pellegrini in visita. Ecco i principali interventi

Piazza San Pietro Roma - Crediti Ansa Foto

Piazza San Pietro Roma - Crediti Ansa Foto

Roma, 15 dicembre 2024 – In vista del Giubileo 2025 sono ancora molti i lavori in corso che stanno interessando le città di culto italiane, con la Capitale a farla da padrona. Molti i soldi sul tavolo, sia per quanto riguarda gli investimenti in corso sui luoghi di culto che per i possibili introiti che potrebbero arrivare dai pellegrini in visita. Roma, come detto, è il centro nevralgico dell’intera manifestazione, con investimenti stimati per un valore complessivo di 4.306 milioni di euro di cui:

- 1.767 milioni di euro di fondi giubilari;

- 2.539 milioni di euro di altri finanziamenti già disponibili, 500 milioni dei quali finanziati dal Pnrr per il programma Caput Mundi.

I progetti e i cantieri in corso sono oltre 600 e interessano principalmente la viabilità e le infrastrutture ferroviarie e metropolitane. Oltre alla Capitale, tuttavia, il Giubileo ha portato fondi e investimenti anche in altre città simbolo della cultura religiosa cattolica.

Fondi per il Giubileo all’Umbria

Oltre a Roma, ingenti investimenti per il Giubileo interessano un’altra Regione, l’Umbria, che riceverà circa 80 milioni di euro assegnati dal Cipess al fine di sovvenzionare un programma di interventi infrastrutturali per gli 800 anni della morte di San Francesco. Entrando più nello specifico, questi fondi dovranno essere utilizzati per potenziare i collegamenti interni, così come quelli nazionali e internazionali, con l’Umbria e, di conseguenza, con i luoghi di culto presenti nella Regione.

Per permettere quanto descritto, il progetto umbro prevede la creazione di una stazione Alta Velocità Medioetruria - investimento necessario di 10 milioni solo per il primo stralcio - che sarà collocata al confine tra la Regione e la Toscana. E ancora, gli interventi infrastrutturali riguardano anche l’aeroporto locale che verrà reso internazionale - stimati 5 milioni - e sarà ultimata la Ferrovia Centrale Umbra - costo 55 milioni-.

Previsti anche degli interventi diretti sui luoghi di culto che, trattandosi di Umbria, non possono non comprendere Assisi e San Francesco. Ben 900mila euro sono destinati al miglioramento sismico del campanile della Basilica di Santa Maria degli Angeli, con l’intervento che verrà seguito dalla Provincia Serafica di San Francesco d’Assisi. Situazione analoga interessa poi la chiesa di Montesanto a Todi, con l’intervento che avrà un costo di 960mila euro. Sono inoltre stati previsti:

- 3,7 milioni di euro per l'orto di San Francesco, nell'ambito del nuovo sviluppo del Santuario di Santa Maria degli Angeli;

- 3 milioni di euro per la valorizzazione dei beni culturali e delle destinazioni religiose del Sacro Convento di Assisi;

- 2 milioni di euro per l'allestimento del percorso ciclo-pedonale della Via di Francesco;

- 1,47 milioni di euro per la riparazione della chiesa di San Vito in Agriano, nel comune di Norcia.

In Emilia-Romagna si rivalutano i luoghi sacri

Il processo di investimento e rivalutazione dei luoghi sacri in Italia in vista del Giubileo 2025 comprende anche l’Emilia-Romagna. Più nello specifico, la direzione generale per la sicurezza del patrimonio culturale del ministero della Cultura ha predisposto, sempre nell’ottica del Pnrr, un finanziamento ai progetti per la messa in sicurezza di alcuni dei tanti luoghi sacri della Regione. Chiese, abbazie, monasteri e campanili escluse dalla precedente distribuzione dei fondi del 2022 potranno ora effettuare i lavori per garantire agli edifici una maggiore stabilità e resa.

Quanti agli interventi specifici, il piano d’intervento prevede:

- 2,9 milioni di euro per l’abbazia del Monte di Cesena;

- 550mila euro per la cattedrale di Forlì;

- 240mila euro per la cattedrale di Cesena;

- 740mia euro per il santuario forlivese di Fornò;

- 270mila euro per la Badia e il campanile di Dovadola, luogo di sepoltura della Beata Benedetta Bianchi Porro.

Le città che beneficiano di investimenti per i luoghi sacri

A quanto fin qui detto va aggiunto che ci sono alcune città che, sempre sfruttando la spinta garantita dal Giubileo 2025, riceveranno dei finanziamenti volti al potenziamento dei loro luoghi sacri.

Partiamo parlando di Loreto che, proprio come era avvenuto nel 2000, è stata inserita nella lista dei santuari che avranno il riconoscimento giubilare. Fondamentale, in tal caso, è risultata la presenza nella città del più importante e conosciuto santuario mariano. Nel 2000 erano arrivati 5 milioni di pellegrini in soli 18 mesi. Ai fondi del Giubileo si affiancano quelli già stanziati dalla Regione, così come ricordato dal sindaco di Loreto Moreno Pieroni: "Su nostra richiesta e dietro nostro progetto, la Regione ha stanziato un milione e 200mila euro per i lavori di rifacimento della pavimentazione di piazza della Madonna e di alcune zone del centro storico. È fondamentale che la città si presenti al meglio a questo appuntamento, che sarà cruciale non solo per Loreto, ma per tutte le Marche".

C’è poi la città di Torino che, grazie all’intesa raggiunta con l’Agenzia del Demanio, il Mic e il Mit e la Regione Piemonte, ha in programma di effettuare un restauro storico della Basilica di Superga a Torino. Per questo intervento sono stati previsti 15 milioni di euro di finanziamenti, 9 dei quali già assegnati del Mit e 6 dal Mic da erogare nel triennio 2024-2026. La riqualificazione degli ambienti esterni e interni della basilica avrà durata di 5 anni, con possibile proroga per l’avanzamento dei lavori.

In ultimo, non certo per importanza, c’è Venezia dove sono previsti ben quattro interventi di restauro per la Basilica di San Marco. L’operazione è finanziata quasi totalmente con fondi pubblici stanziati dai ministeri della Cultura e delle Infrastrutture. Quanto agli interventi, e alle somme necessarie per farli:

- sono previsti 1,6 milioni di euro - da distribuire in tre anni - messi a disposizione dal Provveditorato alle Opere pubbliche per il restauro delle cupole;

- il restauro totale del tetto della Basilica ha un costo totale di 4 milioni, quindi occorre trovare altri 2 milioni e mezzo;

- per il restauro della volta sopra il rosone sono già stati stanziati 3,3 milioni di euro dal ministero della Cultura.

Alle cifre garantite dai ministeri, si aggiunge l’importante lavoro della Procuratoria di San Marco che finanzia direttamente gli interventi di restauro e manutenzione straordinaria, come che, per esempio, è in corso d’opera sui mosaici. L’intervento complessivo è di circa 600mila euro.