Roma, 3 ottobre 2024 – “Approveremo una manovra che richiederà sacrifici da tutti”. Lo ha detto il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti all'evento di Bloomberg Future of Finance Italy. Il ministro ha detto anche che verranno tassati “i profitti e i ricavi, e sarà uno sforzo che l'intero Paese deve sostenere ovvero individui, ma anche società piccole, medie e grandi”.
"Non è corretto parlare di extraprofitti”, ma di “andare a tassare i profitti a chi li ha fatti: è uno sforzo che tutto il sistema paese deve fare”, ha precisato il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, intervenendo all'evento Future of Finance Italy Economic Outlook 2024 di Bloomberg. “Le aziende non fanno beneficenza, quindi i contributi volontari non esistono”, ha aggiunto precisando i contorni dei possibili provvedimenti. “Esiste l'articolo 53 della Costituzione” che prevede che tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. “Siamo impegnati in un percorso particolarmente esigente di rientro – ha notato ancora –. Rientreremo sotto il 3%” in termini deficit “nel 2026, mentre altri come la Francia lo faranno nel 2029”. Di conseguenza “ci apprestiamo ad approvare una Legge di Bilancio in cui si chiederanno sacrifici a tutti”. “Ci sarà una chiamata di contribuzione per tutti, non solamente per le banche, ma ragionata e razionale – ha specificato –. Andremo a tassare i giusti profitti, gli utili determinati in modo corretto e sono convinto che alla fine troveremo una soluzione equilibrata”.
Tasseremo “la difesa e gli altri che beneficiano del contesto di mercato”. L’industria bellica negli ultimi anni ha infatti tratto profitto dal proliferare dei conflitti. “Taglieremo le spese, ma ci sarà anche un concorso delle entrate. E non ci sarà più la narrativa come in passato sugli extra profitti bancari dal momento che in quel momento le banche facevano più profitti”. Il ministro ha spiegato che oggi con le guerre e le tensioni internazionali e anche la situazione in Medio Oriente “va bene chi produce armi, beneficiando di una situazione di mercato favorevole”. Ma in generale “facciamo tutti parte di un Paese che deve mettere a posto conti. La chiamata alla contribuzione è per tutti”.
“Continuiamo a ritenere che l'obiettivo dell'1%” di crescita del Pil quest'anno “sia realistico e se non sarà l'1% sarà un dato molto molto prossimo a quel risultato”, ha detto Giogetti. “Abbiamo fatto questa previsione quando non c'era consenso su questo perché i nostri modelli econometrici, che si sono dimostrati affidabili, dimostravano questa possibilità – ha aggiunto –. Oggi l'andamento conferma queste aspettative” anche se “è chiaro che la situazione internazionale in qualche modo condizionerà l'economia mondiale e del nostro Paese”. In questo contesto, “la manifattura, l'industria non va bene ma è più che compensata dai servizi”.
Il ministro delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha poi dichiarato che il Tesoro prevede “di collocare un'altra quota di Banca Mps entro fine anno” e ha parlato di un “autunno particolarmente intenso con il collocamento della tranche di Poste, già annunciato, e quello di Mps”. Riguardo alla banca senese, il ministro ha comunque sottolineato che in prospettiva “verrà creato un polo industriale, come ci richiede il sistema”. Mps, ha continuato, è un “esempio di successo, che ha beneficiato di condizioni particolare, con i tassi in discesa che hanno permesso alla banca di uscire da una crisi brillantemente”.
Giorgetti ha concluso: “la ciliegina sulla torta è che Mps può e deve diventare un player del sistema bancario italiano nel nuovo assetto che si creerà in futuro”.
Parole dopo le quali la Borsa di Milano di colpo ha perso terreno, il Ftse Mib cedendo l'1,5%. Giorgetti ha infatti anticipato il progetto di un prelievo inaspettato sulle imprese. “Approveremo un bilancio che richiederà sacrifici, il che significa tassare gli utili extra” ha detto “È uno sforzo che deve intraprendere l'intero Paese, ovvero i singoli ma anche le piccole, medie e grandi imprese”. Il ministro ha anche detto che sta pianificando un'ulteriore vendita della quota di Mps entro la fin dell'anno. Il titolo dell'istituto sta cedendo il 2,8%, la peggiore del listino però è Saipem in calo del 5,2% con Stellantis in ribasso del 4,2 per cento.