Roma, 26 ottobre 2024 – L’aumento reale dei fondi per la sanità nel 2025 è di 1,3 miliardi e non di 3,5. Le risorse sono destinate soprattutto ai rinnovi dei contratti. E quindi il piano di assunzione di medici e infermieri del ministro Schillaci non si potrà attuare. Così come non si potranno eliminare i tetti di spesa sulle liste d’attesa. Lo spiega la Fondazione Gimbe, che di fronte ai numeri della Legge di Bilancio parla di "cifre fuorvianti" e di "girandola di dati spesso strumentalizzati". E conduce invece un’analisi indipendente sui finanziamenti per la sanità in vista della discussione parlamentare sulla manovra.
I soldi per la sanità
Prima di tutto i numeri. Con la Finanziaria 2025 il Fondo sanitario nazionale raggiungerà i 136.533 milioni nel 2025, i 140.595 milioni nel 2026 e i 141.131 milioni nel 2027. La crescita dell’anno prossimo sarà in totale di 2.520 milioni di euro (+1,9%), ma di questi "solo" 1.302 milioni sono nuovi stanziamenti, mentre un miliardo e duecento milioni era già stato assegnato con la manovra 2024. "Ma le modalità con cui vengono presentati nell’articolo 47 gli importi per gli anni successivi", spiega il presidente di Gimbe Nino Cartabellotta, "risultano fuorvianti: le cifre sino al 2030 indicano infatti l’incremento cumulativo del Fsn e non gli stanziamenti specifici per ciascun anno. Per questo, nonostante gli annunci, non si prospetta alcun rilancio del Fondo e si lascia così il servizio sanitario nazionale con risorse insufficienti".
Le Regioni
Con questi numeri, secondo Gimbe, le Regioni si troveranno di fronte a un bivio: tagliare altri servizi o aumentare l’addizionale Irpef. Sulle liste di attesa è previsto un ulteriore aumento del tetto di spesa per l’acquisto di prestazioni sanitarie da privati, che crescerà dello 0,5% per il 2025 e dell’1% dal 2026. Mentre le Regioni che rispettano i criteri sui livelli essenziali di assistenza saranno premiate con 50 milioni nel 2025 e 100 milioni l’anno dopo. Fondi insufficienti, spiega Gimbe, così come quelli per le indennità di medici e infermieri. "Un aumento da 26.000 euro annui a 27.135 per tutte le specialità e a 28.785 per quelle meno ambite: cifre irrisorie per convincere i giovani medici a scegliere specialità che oggi non risultano più attrattive", conclude Cartabellotta.
Conte e Schlein
Secondo il leader M5s Giuseppe Conte il rapporto Gimbe "dimostra che la sanità è al disastro e la manovra inadeguata. Siamo di fronte a un de-finanziamento che farà male soprattutto a quella pubblica". La segretaria Dem Elly Schlein fa sapere che il Pd "farà una battaglia sulla sanità pubblica, perché la situazione è veramente drammatica".