Martedì 22 Aprile 2025
REDAZIONE ECONOMIA

Giappone, a sorpresa crolla il Pil ed è di nuovo recessione. Ipotesi elezioni anticipate

La terza economia mondiale torna in recessione. Nel terzo trimestre il Pil ha registrato una flessione dello 0,4% e dell'1,6% su anno. Tonfo della Borsa di Tokyo

Il primo ministro giapponese Shinzo Abe (Ansa)

Roma, 17 novembre 2014 - Il Giappone torna a sopresa in recessione: nel terzo trimestre il Pil ha registrato una flessione dello 0,4% e dell'1,6% su anno. Contrariamente alle attese degli analisti, che stimavano una crescita dello 0,5% su mese e del 2% su anno. Il calo segue la contrazione dell'1,9% del secondo trimestre, durante il quale il Pil è sceso del 7,3% su anno. L'attuale scenario apre alla possibilità di un rinvio del nuovo rialzo dell'Iva, ma soprattutto a elezioni anticipate

Il Giappone, terza economia mondiale, era uscito dalla recessione negli ultimi mesi del 2012, poco prima dell'arrivo al Governo di Shinzo Abe che aveva lanciato un'ambiziosa politica di rilancio e stimolo, l'abenomics. La scelta dello scorso aprile di aumentare la tassa sui consumi, però, ha compromesso la ripresa economica e la lotta contro anni di deflazione. Il ministro dell'Economia, Akira Amari, ha comunque difeso l'abenomics: "Non è un fallimento. Il ciclo positivo dell'economia continua e non possiamo semplicemente riassumere questi dati con la parola recessione", sottolineando che il Pil nei primi nove mesi dell'anno è cresciuto dello 0,5% rispetto allo stesso periodo del 2013. 

L'inizio del 2014 prometteva bene: dopo una crescita dell'1,5% nel 2013, il Pil giapponese ha registrano un incremento dell'1,6% nel primo trimestre dell'anno, spinto dalla febbre degli acquisti in previsione del rialzo della tassa sui consumi dal 5% all'8% dello scorso aprile. 

Nel terzo trimestre la domanda privata è scesa dello 0,9% rispetto a quello precedente, malgrado un lieve rimbalzo dei consumi delle famiglie (+0,3%). Gli investimenti privati ha registrato una flessione del 6,7% e quelli delle imprese sono scesi dello 0,2%. Gli investimenti pubblici, cresciuti dello 0,7%, non sono stati sufficienti a invertire la tendenza. Il commercio estero ha impattato positivamente sul Pil, ma di poco: le importazioni sono aumentate dello 0,8% e le esportazioni dell'1,3%. A fronte del rallentamento dell'economia, la BoJ, la banca centrale giapponese, a fine ottobre ha potenziato la politica di sostegno nella speranza di ridare tono alla ripresa.

I dati deludenti del Pil hanno affossato la Borsa di Tokyo, che ha chiuso gli scambi con un tonfo del 2,96%. L'indice Nikkei ha bruciato 517,03 punti, attestandosi a quota 16.973,80, dopo una settimana ai livelli più alti da sette anni.