Domenica 24 Novembre 2024
ELENA COMELLI
Economia

Gestione dei dati, l’Antitrust multa Facebook

Sanzione da 7 milioni: "Ingannati gli utenti". La replica: per noi la tutela della privacy è fondamentale

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di Elena Comelli

Facebook incappa di nuovo nell’Antitrust che presenta al social network un conto da 7 milioni di euro "per non aver ottemperato alle indicazioni di rimuovere la pratica scorretta sull’utilizzo dei dati degli utenti e non aver pubblicato la dichiarazione rettificativa richiesta". L’Autorità presieduta da Roberto Rustichelli allarga così ulteriormente il suo raggio d’azione in ambito Gafa, dopo aver avviato una procedura sulla gestione dei servizi cloud di Google, Apple e Dropbox, accusate di pratiche commerciali abusive e in particolare di aver incorporato clausole illegali nei loro contratti. La vicenda che riguarda Facebook Ireland e la casa madre Facebook Inc risale al novembre 2018, quando l’Autorità aveva accertato "che Facebook induceva ingannevolmente gli utenti a registrarsi sulla sua piattaforma non informandoli subito e in modo adeguato – durante l’attivazione dell’account – dell’attività di raccolta, con intento commerciale, dei dati da loro forniti e delle finalità remunerative sottese al servizio, enfatizzandone viceversa la gratuità".

Oltre a sanzionare Facebook per 5 milioni di euro, l’Autorità aveva allora vietato l’utilizzo della pratica ingannevole. Ma le due società, ha ora accertato l’Antitrust, "non hanno pubblicato la dichiarazione rettificativa e non hanno cessato la pratica scorretta accertata: pur avendo eliminato il claim di gratuità in sede di registrazione alla piattaforma, ancora non si fornisce un’immediata e chiara informazione sulla raccolta e sull’utilizzo a fini commerciali dei dati degli utenti". Da qui, la nuova multa.

Immediata la replica di Facebook, che prende atto dell’annuncio dell’Authority, ma rimane "in attesa della decisione del Consiglio di Stato" sull’appello presentato contro il provvedimento iniziale emesso dall’Autorità. Il social network aggiunge comunque di avere "già apportato uno serie di cambiamenti, anche alle nostre Condizioni d’uso, per chiarire ulteriormente come utilizziamo i dati per fornire i nostri servizi e la pubblicità personalizzata".