Milano, 25 gennaio 2017 - IL RISIKO Generali si trasferisce su Mediobanca, che ieri è decollata a Piazza Affari (+5,58%) insieme al Leone di Trieste (+8,2%), mentre Intesa ha perso ancora terreno (-4,4%). Il mercato crede al possibile riassetto del Leone targato Ca’ de Sass, che sia con il possibile lancio di un’offerta pubblica di scambio o passando attraverso uno sbarco in Mediobanca. La mossa difensiva delle Generali su Intesa, di cui il Leone ha «prenotato» lunedì un 3 per cento, per far scattare i paletti delle partecipazioni reciproche, non ha convinto gli investitori ad abbandonare la speculazione, tanto più che aumentano le voci di una possibile offerta di scambio allo studio da parte del primo gruppo bancario italiano. Il presidente di Intesa, Gian Maria Gros-Pietro, ha precisato che la riunione del cda in calendario venerdì riguarderà l’esame del budget 2017 e non il dossier Generali, ma gli operatori puntano sull’ipotesi che l’istituto possa considerare l’idea di lanciare un’offerta sul 60 per cento di Trieste, il minimo previsto dalla normativa vigente per far cadere i limiti delle quote incrociate. Un’operazione onerosa, ma non impossibile per Ca’ de Sass, probabilmente più plausibile in un’ottica industriale rispetto all’offerta di scambio, per realizzare un conglomerato bancario-assicurativo. C’È ANCHE chi sposta l’attenzione su Mediobanca e in particolare sulla quota detenuta da Piazzette Cuccia (13%) nel capitale del gruppo assicurativo. Per gli analisti di Equita l’ipotesi alternativa «potrebbe essere rappresentata dall’acquisto della quota di Unicredit in Mediobanca (8%) e il successivo lancio di un’offerta su Mediobanca stessa: in questo modo Intesa Sanpaolo, oltre a controllare un business più affine, diventerebbe indirettamente il primo socio di Generali con il 13 per cento e potrebbe coagulare una minoranza di blocco in chiave antiscalata», difendendo così l’italianità del Leone dalle mire di potenziali pretendenti esteri, a partire da Axa. Gli analisti di Hammer Partners non dimenticano invece il ruolo che nella partita potrebbe avere il gruppo Allianz: «Intesa Sanpaolo potrebbe essere interessata al ramo Vita e al ramo Danni in Italia e a Banca Generali, Allianz potrebbe essere interessata al ramo Vita e al ramo Danni di Generali in Francia e al resto del gruppo, escludendo la Germania dove riteniamo ci possano essere alcuni rischi antitrust». IN OGNI caso, il risiko Generali è finito com’era logico anche nel mirino della Consob, che ieri sera ha convocato per oggi o domani i vertici dei tre protagonisti, Generali, Intesa e Unicredit. Certo è che per il primo gruppo bancario si tratta di un passaggio chiave. La banca guidata da Carlo Messina si trova al termine di un piano industriale avviato tre anni fa, molto apprezzato dal mercato. Ora però è chiamata alla prova più impegantiva: distribuire 4 miliardi di dividendi agli azionisti, a valere sull’esercizio 2017. Uno sbarco in Generali mette fortemente in dubbio quest’ultimo passaggio.
EconomiaRisiko assicurazioni, Generali vola. Consob chiama Intesa e Unicredit