
Carlo Sangalli, 87 anni
Il Pil italiano sarebbe cresciuto in termini tendenziali e destagionalizzati dello 0,7% a marzo, dopo due moderati aumenti in gennaio e febbraio (+0,3% e +0,1%). La crescita del primo trimestre sarebbe allo 0,4% rispetto all’analogo trimestre del 2024. È quanto stima il rapporto sulla congiuntura di Confcommercio in cui si precisa che "pertanto, in questo scenario, che non potrà avvalersi di correzioni statistiche favorevoli come lo scorso anno, la crescita a 0,8% nel complesso del 2025 richiede un’accelerazione. Possibile ma, ancora una volta, tutta da realizzare".
Per quello che riguarda in particolare le spese degli italiani, a febbraio 2025 l’Indicatore dei Consumi Confcommercio (Icc) ha mostrato una diminuzione dello 0,9% rispetto allo stesso mese del 2024. La stima è sintesi di una riduzione della spesa per i beni (-1,7%) e di una crescita dello 0,7% per i servizi.
Gli indicatori congiunturali ufficiali relativi ai primi due mesi dell’anno in corso sono comunque più ‘verdi’ che ‘rossi’ secondo Confcommercio: "Crescita, magari stentata, ma non riduzione. Tutto ciò considerato, le stime dell’Icc permangono positive nella metrica dei dati destagionalizzati: +0,2% e +0,1% a gennaio e febbraio". Secondo l’associazione dei commercianti, tuttavia, appare ancora irrisolta la questione del maggiore reddito disponibile reale che non si trasforma in maggiori consumi. Nei primi due mesi dell’anno, il sostegno ai consumi deriva dalla fruizione del tempo libero e dal turismo. Per contro, alimentari, mezzi di trasporto, mobili ed elettrodomestici appaiono in riduzione. Vestiario e calzature assumono una posizione intermedia tra questi estremi. In particolare, tra le diverse funzioni di spesa le dinamiche più positive, nel confronto annuo, si confermano quelle relative ai beni e ai servizi per la comunicazione (+5,3%).
Permane in territorio positivo anche la domanda per gli alberghi e i pasti e le consumazioni fuori casa (+1,3%). Tornano in territorio negativo i beni e i servizi per la cura della persona (-0,8%) e gli alimentari bevande e tabacchi (-0,6%). A livello di singole voci di consumo permane la tendenza al miglioramento della domanda per i trasporti aerei (+7,1%) e per i servizi ricreativi (2,9%). Segnali di deterioramento si confermano anche per gli elettrodomestici (-2,2%) e per i carburanti (-1,6%).
Red. Eco.