Roma, 2 maggio 2024 – Il colosso del gas russo, Gazprom inizia a risentire pesantemente della riduzione delle importazioni di metano da parte dell’Europa dopo lo scoppio della guerra in Ucraina.
Crollano infatti le vendite di Gazprom: nel 2023 il gigante energetico russo ha registrato una perdita di 629 miliardi di rubli (pari a 6,9 miliardi di dollari pari a circa 6,44 miliardi di euro), la peggiore degli ultimi decenni.
L'invasione russa dell'Ucraina ha infatti portato al crollo delle vendite in Europa, la sua principale fonte di reddito: effetto delle sanzioni e della necessità dell’Europa di affrancarsi dall’approvvigionamento energetico derivante dalla Russia.
I ricavi di Gazprom – sottolinea Il Financial Times – sono così diminuiti di quasi il 30% su base annua a 8,5 trilioni di rubli, con le vendite di gas che sono scese da 6,5 trilioni di rubli nel 2022 a 3,1 trilioni di rubli.
Gli analisti sottolineano come Gazprom, non sia riuscita ad adattarsi alla perdita del mercato europeo, con i ricavi dalle vendite di gas al di fuori della Russia (le esportazioni verso la Cina ed altri paesi asiatici non sono bastate) che sono scesi da 7,3 trilioni di rubli nel 2022 a 2,9 trilioni di rubli lo scorso anno.
I profitti del petrolio, del gas condensato e dei prodotti petroliferi sono invece saliti a 4,1 trilioni di rubli (+4,3%), superando con successo i tentativi occidentali di limitare le entrate del Cremlino dalle vendite di energia
I paesi europei, nel frattempo, hanno trovato fonti alternative di gas: la quota della Russia sulle importazioni di gas in Europa è scesa dal 40% nel 2021, l'ultimo anno intero prima dell'invasione, all'8% nel 2023, secondo l'Ue.