Lunedì 23 Dicembre 2024
ANTONIO TROISE
Economia

La svolta per gas e luce: addio mercato tutelato, cambiano le bollette. Ma è scontro politico

Dal 2024 anche il 31,3% degli italiani rimasto ai vecchi contratti dovrà adeguarsi. Salvini chiede una proroga: “Confido che si possa rimediare a questo errore”

Roma, 29 novembre 2023 – Il conto alla rovescia per circa 9 milioni di famiglie è già cominciato. Fra gennaio ed aprile del prossimo anno dovranno fare i conti, per le bollette di luce e gas, con il cosiddetto mercato libero, abbandonando le tariffe tutelate dall’Arera, l’Agenzia che vigila sull’energia. La strada per una nuova proroga dell’attuale regime, infatti, è tutta in salita. Soprattutto perché la liberalizzazione è contenuta nel Pnrr ed è vincolante per sbloccare i fondi promessi dall’Unione Europea. Ma intanto le polemiche non mancano, con i partiti dell’opposizione, Pd in testa, che vanno all’attacco della maggioranza. Ma anche nel Centrodestra, per la verità, non mancano i distinguo.

Lo scontro politico 

La leader del Pd, Elly Schlein, traduce la mancata proroga del mercato di maggior tutela in una "tassa Meloni per le famiglie italiane". E, anche il grande artefice delle lenzuolate sulle liberalizzazioni, Pier Luigi Bersani, non risparmia le critiche: "È stupefacente che il trasferimento forzoso di una massa di utenti trattati come pacchi postali avvenga nel momento del più ampio stravolgimento del mercato". Scarica le responsabilità sul Pnrr firmato da M5S e Pd, il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, di Fdi. Mentre sul fronte della Lega, Matteo Salvini si schiera a favore della proroga e si augura che possa essere trovato un accordo con Bruxelles: "conto che con il dialogo si riesca a rimediare a un errore che ci siamo trovati sul tavolo".

Una manifestazione di protesta contro il caro-bollette
Una manifestazione di protesta contro il caro-bollette

Le scadenze 

Le scadenze da tenere presente sono due: per il gas il passaggio al mercato libero sarà a gennaio prossimo, per la luce ad aprile. Entro quella data dovranno scegliere il nuovo gestore o la nuova tariffa che supererà l’attuale regime tutelato.

Che cosa succederà alle famiglie

Al momento gli utenti che sono nel mercato tutelato (con le tariffe fissate da Arera) sono circa 9,5 milioni. Di questi, però, 4,5 milioni rientrano nella categoria dei "vulnerabili" e potranno essere sempre serviti con le condizioni definite dall’Autorità. Gli altri 5 milioni, invece, dovranno passare al mercato libero, con tariffe fissate dai singoli operatori in un regime "concorrenziale". Occhio soprattutto al prezzo dell’energia: oneri e tasse sono uguali per tutti gli operatori.

Si pagherà di più o di meno  

Nel 2022, secondo i calcoli di Arera, per la prima volta il mercato libero ha presentato tariffe più convenienti rispetto a quello tutelato, soprattutto grazie alla predominanza di contratti a prezzo bloccato presenti anche durante l’impennata delle materie prime dovuto alla guerra in Ucraina. Ma, in generale, il mercato libero è sempre stato più caro, in media del 24% secondo l’Authority. Le offerte possono essere a prezzo fisso o variabile. Per risparmiare occorrerà anche fare attenzione alle modalità e alle abitudini del consumo.

Come avviene il passaggio

In primo luogo arriverà una comunicazione da parte dei gestori a famiglie e condomini con le nuove offerte. I consumatori potranno, naturalmente, scegliere sul mercato la tariffa più conveniente su quelle offerte.

Nessun taglio alla luce e al gas

Chi non effettua la scelta non rischia, in ogni caso, l’interruzione delle forniture. A partire da aprile prossimo la fornitura passerà, automaticamente, al Servizio a Tutele Graduali. L’Italia è già stata divisa in 26 zone per le quali ci sarà una competizione fra i gestori dell’energia per contendersi pacchetti di clienti da 220 mila forniture ciascuno. Un sistema che durerà, al massimo, tre anni. Le tariffe del Mercato a Tutele Graduali saranno in linea con quelle "Placet", in sostanza le offerte a Prezzo Libero A Condizioni Equiparate di Tutela. In pratica, il prezzo lo fa il venditore ma la struttura delle tariffe e le condizioni contrattuali sono fissate dall’Autorità.

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