Continua il processo di consolidamento bancario in Germania, con il 2023 che si prospetta un altro anno da record per le fusioni tra istituti di credito minori. In base alla lista delle operazioni chiuse o in via di chiusura, riporta il Sole 24 Ore, quest’anno nasceranno una trentina di nuove banche popolari o di credito cooperativo, proseguendo la strada verso una maggiore concentrazione bancaria nel Paese che è spesso considerato tra i più ‘overbanked’ dell’Unione europea.
Tra le operazioni recenti spicca la fusione tra due banche popolari in Renania-Palatinato e Assia, Volksbank Darmstadt-Südhessen e Mainzer Volksbank, che a inizio ottobre hanno dato vita a Volksbank Darmstadt Mainz, con totale attivo di 14,4 miliardi. Anche le banche Volksbanken Bielefeld-Gütersloh e Herford-Mindener Land hanno deciso di unire le proprie forze in Nord Reno-Westfalia, creando la Volksbank in Ostwestfalen, che inizierà ad operare a partire dal 2024. La nuova banca potrà vantarsi di 95 sedi nella regione e oltre 1.200 dipendenti che serviranno più di 290mila clienti. Occorre menzionare, inoltre, la nascita di una nuova banca cooperativa dal matrimonio tra Raiffeisen-Volksbank Aschaffenburg e Raiffeisen Waldaschaff-Heigenbrücken, con un totale attivo di 3,6 miliardi.
Secondo la testata tedesca Finanz-Szene, citata dal Sole 24 Ore, tra il 2017 e il 2021 sono state registrate 200 operazioni del genere, con una media di 40 all’anno. Tra gli alti tassi di inflazione, la pressione della concorrenza, l’incertezza dei rischi geopolitici e la recessione in Germania, il contesto rimane ostile per le banche di dimensioni medie e piccole. La scena, infatti, dovrebbe essere dominata dalle fusioni tra banche di pari grandezza, con l’obiettivo di creare grandi istituti regionali da 10 miliardi e oltre.
La sfida più grande da affrontare è senza dubbi quella della transizione digitale bancaria e la competizione rappresentata dalle fintech. Sono necessari investimenti ingenti per contrastare la concorrenza delle imprese tecnofinanziarie, inaccessibili per molte banche popolari e di credito cooperativo, flagellate dalla pandemia e da anni di tassi negativi. Le banche online sono in grado di offrire tassi d’interesse più alti della media o conti a zero spese grazie alla forte riduzione dei costi a causa dell’eliminazione della rete di filiali e dalla standardizzazione dei processi interni, mettendo in difficoltà gli istituti ‘tradizionali’.
L’attività di M&A (mergers and acquisitions, fusioni e acquisizioni) nel settore dei servizi finanziari è rallentata nei primi cinque mesi del 2023, sia a livello globale che in Italia, emerge dall'ultimo aggiornamento del PwC Global and Italian M&A Trends in Financial Services. “La stagione delle grandi M&A bancarie cominciata nel 2020 in Italia – spiega Giuseppe Randazzo, partner PwC Italia, M&A FS Deals – tende ora a stabilizzarsi e l'incremento dei tassi ha sostenuto la redditività delle banche per effetto della crescita del margine di interesse”. “Almeno allo stato attuale, tale incremento di redditività è superiore all'aumento del costo del rischio, sebbene si dovrà attendere qualche tempo dato il contesto di grande incertezza – prosegue -. Ad eccezione di alcune situazioni che sono pending da tempo e a differenza delle banche italiane di maggiori dimensioni, le piccole banche italiane invece potrebbero essere interessate da una più intensa attività di aggregazione al fine di poter crescere dimensionalmente, rafforzare la propria solidità ed essere più competitive”.