Mercoledì 13 Novembre 2024

Giorgetti: “Più fringe benefit ai dipendenti con figli”. Ecco di quali somme parliamo

La misura annunciata dal ministro sarà contenuta nel decreto lavoro. La sottosegretaria: “Il limite di esenzione potrebbe essere raddoppiato”. Ma il viceministro frena

Giancarlo Giorgetti durante il question time alla Camera (Ansa)

Giancarlo Giorgetti durante il question time alla Camera (Ansa)

Roma, 27 aprile 2023 – Più fringe benefit detassato per chi ha figli. Lo annuncia il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti rispondendo in question time alla Camera. 

Il governo – ha detto il titolare del Tesoro – “destinerà con un prossimo provvedimento di urgenza i margini di bilancio disponibili per finanziare, per l'anno in corso, un nuovo taglio dei contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi e un innalzamento del limite dei fringe benefit per i lavoratori dipendenti con figli”. Questo allo scopo di "incrementare i redditi reali delle famiglie e al contempo limitare la rincorsa salari-prezzi, che renderebbe la vampata inflazionistica causata dai prezzi energetici e alimentari più sostenuta nel tempo, trasformandola in strutturale”. Il provvedimento a cui si riferisce Giorgetti è il decreto Lavoro che dovrebbe vedere la luce l’1 maggio e che conterrà il nuovo taglio del cuneo fiscale. 

Cosa sono i fringe benefit e quali sono le cifre esentasse

I fringe benefit sono ‘compensi in natura’ che il datore di lavoro elargisce al dipendente in forma alternativa a quella del denaro corrente. Si tratta di beni e servizi, che fino a una certa somma non concorrono a formare reddito tassabile. Importante: a decidere modalità e valore erogabile è sempre il datore di lavoro.  

Nel 2023 il limite di esenzione dei fringe benefit è stato riportato a 258,23 euro dopo che per i soli anni 2020 e 2021 misure di natura emergenziale l’avevano fatto salire al doppio, 516,46 euro. 

Entra nel dettaglio delle intenzioni dell’esecutivo il sottosegretario all'Economia, Lucia Albano: “Spero che (l'attuale soglia ndr) si possa come minimo raddoppiare”, dice interpellata dai cronisti alla Camera. Non confema il viceministro Maurizio Leo: “Sicuramente ha un senso elevarla”. Sul possibile raddoppio frena: “Vediamo”.