Lunedì 23 Dicembre 2024
REDAZIONE ECONOMIA

Giorgetti: “Più fringe benefit ai dipendenti con figli”. Ecco di quali somme parliamo

La misura annunciata dal ministro sarà contenuta nel decreto lavoro. La sottosegretaria: “Il limite di esenzione potrebbe essere raddoppiato”. Ma il viceministro frena

Giancarlo Giorgetti durante il question time alla Camera (Ansa)

Roma, 27 aprile 2023 – Più fringe benefit detassato per chi ha figli. Lo annuncia il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti rispondendo in question time alla Camera. 

Il governo – ha detto il titolare del Tesoro – “destinerà con un prossimo provvedimento di urgenza i margini di bilancio disponibili per finanziare, per l'anno in corso, un nuovo taglio dei contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi e un innalzamento del limite dei fringe benefit per i lavoratori dipendenti con figli”. Questo allo scopo di "incrementare i redditi reali delle famiglie e al contempo limitare la rincorsa salari-prezzi, che renderebbe la vampata inflazionistica causata dai prezzi energetici e alimentari più sostenuta nel tempo, trasformandola in strutturale”. Il provvedimento a cui si riferisce Giorgetti è il decreto Lavoro che dovrebbe vedere la luce l’1 maggio e che conterrà il nuovo taglio del cuneo fiscale. 

Cosa sono i fringe benefit e quali sono le cifre esentasse

I fringe benefit sono ‘compensi in natura’ che il datore di lavoro elargisce al dipendente in forma alternativa a quella del denaro corrente. Si tratta di beni e servizi, che fino a una certa somma non concorrono a formare reddito tassabile. Importante: a decidere modalità e valore erogabile è sempre il datore di lavoro.  

Nel 2023 il limite di esenzione dei fringe benefit è stato riportato a 258,23 euro dopo che per i soli anni 2020 e 2021 misure di natura emergenziale l’avevano fatto salire al doppio, 516,46 euro. 

Entra nel dettaglio delle intenzioni dell’esecutivo il sottosegretario all'Economia, Lucia Albano: “Spero che (l'attuale soglia ndr) si possa come minimo raddoppiare”, dice interpellata dai cronisti alla Camera. Non confema il viceministro Maurizio Leo: “Sicuramente ha un senso elevarla”. Sul possibile raddoppio frena: “Vediamo”.